One Shot #5
"I 20 Anni"

In questa storia si "vedranno" alcuni dei personaggi principali di quasi tutte le mie serie create dal 1996 fino ad ora e anche lievemente in futuro. ^_^

Riassunto

All'interno di un parco cittadino, Alex Mirai racconta una storia.

Tempo lettura circa

Ci troviamo all'interno di un parco della città di Atsuzushima, su una panchina del sudetto parco
vediamo una coppia formata da Alex Mirai un ragazzo sui 30 anni, capelli biondo scuro, altezza
1,73, occhi marrone chiaro. Indossa una maglia con maniche lunghe blu scuro, blu jeans con alla vita
una cinta di colore marrone chiaro e dei stivaletti con tacco basso neri con chiusura a cerniera. La sua
compagna era l'alermariana Giada Mirai. Una volpe antropomorfa femminile, con pelo celeste al centro
e blu' all'esterno. Occhi rosa, capelli lunghi lisci fino alla vita rossi. Le zampe sono di un blu piu scuro,
orecchie grigie, coda blu chiaro con la punta sfumata verso il celeste. Punta del naso nera. Indossa una
maglia con maniche lunghe rosa, pantaloni bianchi e scarpe con tacco blu. A destra dei pantaloni attaccato
alla cinta c'e un cercapersone rettangolare di colore rosso con un lettore di impronta al centro nella parte
inferiore. Una serie di led bianchi nella parte superiore, con solo un led rosa al centro della fila. Alex stava
dicendo.
- Sei la compagnia meno stramba che mi sia capitata oggi.
- Sembra che hai avuto una bruttissima giornata. - Disse sorpresa la volpina.
- Non brutta, ma fuori da ogni tempo.
- E' stata così male ? - Domandò lei leggermente stupita.
- Hai tempo per un racconto ? - Chiese lui guardandola.
- Ho abbastanza curiosità da volerti ascoltare. - Rispose lei.
- Bene. Tutto è iniziato con una telefonata. Che ne potevo sapere di aver stuzzicato, il can che
dorme. - Continuò sorridendo leggermente, con una lacrima sul lato destro.

Sono le 07:34 di quella mattina. Ci troviamo all'interno di una stanza nella nuova casa di Alex Mirai.
La stanza è rettangolare con tre ingressi senza porte sul lato nord della stanza, il lato sud aveva solo
3 finestre chiuse da cui proveniva la luce di quella mattina. Al centro del lato est c'era la porta d'ingresso
alla sua casa. Il lato ovest era spoglio a parte un paio di quadri. Il primo quadro rappresentava una volpina
antropomorfa con pelo di colore viola, viola scuro e bianco sporco. Occhi rossi, punta del naso nera, capelli
lunghi un pò sotto la schiena biondi con meches nere. Indossa dei orecchini pendenti con catenella argentata
e gemma romboidale viola. La volpina indossa una maglia con maniche corte nera, blu jeans strappati, non
indossa scarpe. Lo sfondo di questo quadro era bianco. L'altro quadro rappresenta una gatta antropomorfa
con pelo e orecchie nere, occhi violetti, capelli corti a caschetto rossi, coda nera con punta bianca, punta del
naso nera. Indossa una maglia scollata con maniche corte rosata, gonna lunga e stretta blu, stivali con tacco
neri. Alle orecchie indossa dei orecchini argentati a forma quadrata. Anche quest'ultimo quadro aveva lo
sfondo bianco. Il pavimento era argentato, il soffitto e i muri erano bianchi. Sul soffitto c'era anche un
faretto che in realtà stava proiettando un'immagine olografica verso il pavimento. Il mobilio della stanza
aveva solo un tavolino rotondo e qualche sedia, di colore marrone scuro. Alla sinistra della porta di ingresso
c'e un appendiabiti di colore nero con appesi due cappotti. Uno di colore blu scuro con bottoni neri e l'altro
di colore nero con bottoni dorati. Alex si vide di spalle davanti allo schermo olografico proiettato dal faretto
sul soffitto. Lui indossa una maglia con maniche lunghe blu scuro, blu jeans con alla vita una cinta di colore
marrone chiaro e dei stivaletti con tacco basso neri con chiusura a cerniera. Nello schermo si vide la stanza
del trono della regina di Aldebaran ossia Jun Asono. La stanza è in questo modo. Il pavimento è di piastrelle
blu scuro, soffitto a cupola, la porta d'ingresso alla stanza si trova all'estremità sud. Il trono è al centro della
stanza. Intorno alla stanza galleggiavano per aria delle fiamelle rosse. Seduta sul trono c'e la regina, sui 28
anni, occhi blu e capelli formati in un'unica treccia di colore blu. Altezza 1,80, carnagione mulatta. La treccia
di capelli è attorcigliata intorno al braccio destro. Indossa una maglia con maniche lunghe nera, pantaloni
bianchi, scarpe senza tacco rosse, alle spalle indossa un mantello nero. Lei stava dicendo piuttosto
nervosamente.
- \ Pensi che sia una terrestre ? /
- No. Ma... - Disse lui lievemente timoroso.
- \ Niente ma. / - Iniziò lei e continuò. - \ Sono piu di 300 Giò che non ricevo una tua chiamata e
improvvisamente.. /
- Hai ragione Jun, dovevo contattarti più spesso, ma ci son stati eventi, sai, il nu'goy et altro.
- \ Sono stata aggiornata da mia figlia, non certo da te. /
- Quindi direi che non serviva che ti chiamassi dopo tutti questi eventi.
- \ Se è questo quello che pensi, perchè mi hai contattata ? /
- Solo per dirti di non farti una vacanza su questo pianeta. Tua figlia Saiko è ottima come ambasciatrice.
- \ Aspetta un Rò. Mi stai dicendo che mi hai contattata solo per.. /
- Ehm.. si.
- \ Di la verità Alex. / - Iniziò lei guardandolo furbescamente.
- E' questa la verità.
- \ La mia esperienza dice una cosa diversa. Sono certa che vi hanno invaso. / - Disse lei guardandolo con
decisione.
- Assolutamente no. Sono un bel pò di mesi che non riceviamo loro visite.
- \ In questo caso. / - Iniziò lei e continuò alzando la mano sinistra in linea con il suo volto e
il palmo verso l'alto e sopra il palmo fece apparire una fiamma blu. Poi disse guardandolo
furbescamente. - \ Ti manca ciò. /
- Per nulla. Sono un bel pò stanco di essere inseguito dalle tue fiamme.
- \ Allora c'e la terza ipotesi. Come dite voi terrestri, ti manco. /
- Ma sei matta !? Non mi manchi per nulla.
- \ Ah, si ? / - Domandò lei iniziando ad incavolarsi.
- Certo. Ti ho contattata solo per.
- \ Ho capito tutto. / - Rispose lei seria chiudendo la chiamata.
- " Oh ho. " - Penso lui che tentò di richiamarla, ma il risultato era un semplice rifiuto di contatto. E lui
pensò. - " Spero di non aver fatto male ad avvisarla. " - In quel momento suonarono al campanello, e lui
disse. - Arrivo. - Spense la communicazione olografica e il faretto rientrò nel soffitto, andò verso la
porta d'ingresso dicendo.
- Non dirmi che sei già arrivata Jun. - E aprì la porta e si stupì nel vedere chi aveva davanti. Era un ragazzo
sui 22 anni, capelli corti neri, occhi celestini, altezza 1,70. Indossa una camicia bianca con cravatta blu
scuro, pantaloni neri, e mocassini bianchi. Sul volto aveva un paio di occhiali da sole con montatura
dorata e sul polso destro aveva un orologio a lancette con cinturino argentato. Lui domandò.
- Siete Alex Mirai ?
- Chi lo vuole sapere ? - Chiese lui con curiosità. il ragazzo prese dall'interno del taschino della camicia,
un biglietto da visita bianco e glielo porse. Alex lo prese e lesse. " Personaggio secondario a cui nessuno
importa. " e disse sorpreso. - Quindi sei un personaggio secondario.
- E' ciò che sta scritto nel mio biglietto da visita. - Iniziò lui e domandò. - Allora, siete pronto ?
- Pronto ? Pronto per cosa ?
- Sarò la vostra guardia del corpo fino al vostro posto di lavoro.
- Che ? E che razza di software devo testare per aver bisogno di una guardia del corpo ? - Domandò lui stupito
da ciò.
- Io non faccio domande, ho solo il compito di scortarvi alla sede.
- Va bene. Ma posso sapere il vostro nome ?
- Che sbadato, mi chiamo.. - Ci fu una suoneria che coprì la sua voce, e Alex disse. - Scusate
un'attimo. - Andò alla postazione dello schermo olografico e aprì la comunicazione, qui si rivide
Jun che disse. - \ Pensavo che eri uscito. /
- A cosa devo la tua chiamata ?
- \ Veramente dovrei dirlo io. Perchè mi hai ri-contattata ?
- Ah si. Pensavo che venissi a farmi una visita.
- \ Non sai quanto mi piacerebbe abrustolirti quella faccia da stupido. Ma sono la regina del mio
pianeta e non ho tanto tempo libero per lo svago. / - Disse seria.
- Ah capisco. Allora ho fatto una chiamata inutile.
- \ Tu sei ancora ancorato al passato. Non sono più la Ka'shin Karin, sono la regina Jun. / - Disse lei con
sguardo deciso.
- Però. Ora che ci penso, anche da regina....
- \ Solo perchè c'era un pericolo che coinvolgeva il tuo pianeta, non certo per farti una visita. / - Disse seria.
- Capisco. Allora, ti saluto regina Jun. E chissà se in futuro ci rivedremo.
- \ Esattamente. Addio Alex. /
- Addio. - Disse lui un pò tristemente e chiuse la comunicazione, poi si voltò e disse al ragazzo. - Ok,
accompagnami alla sede. - E uscirono entrambi.

Entrambi uscirono da casa sua e entrarono su un'auto di colore nero con vetri scuri. Dopo poco l'auto partì.

Ci troviamo all'interno della sede della Player simuLtaneity Software, più precisamente nella salagiochi
per i test del software videogiocoso. La stanza in questione è molto grande è anche molto colorata, non
solo per i vari cabinati tutti accesi ma anche per le pareti. A parte una porta d'ingressp a due ante scorrevole
di vetro posta al centro del lato sud della stanza, mentre all'angolo nord-est c'erano un paio di scale mobili,
invece all'angolo opposto c'era una rampa di scale e anche una rampa normale. Il soffitto era luminoso grazie
a dei neon bianchi che formavano la scritta Player simuLtaneity Software. Non tutte le lettere erano accese
ma solo le tre più grandi che emanavano più luce. Il pavimento era di mattonelle bianche e grigie. Al centro
della stanza vediamo i due ragazzi e Alex chiese.
- Sembra che sia stata una precauzione inutile.
- Sembra. - Rispose il ragazzo. In quel momento si sentì suornare un clacson e Alex chiese. - Chi fa questo
baccano.
- A quanto pare il software è arrivato. - Quindi lui uscì dalla stanza lasciando spalancata la porta
d'ingresso. Dopo poco entrò insieme ad un cabinato rettangolare, con una plancia per 2 giocatori, i
disegni ai fianchi del cabinato erano appena abbozzati, si poteva notare un ragazzo di 19 anni, occhi
azzurri, capelli biondi. Indossa una tuta blu, scarpe da ginanstica bianche e un cappello azzurro. Sotto
di lui c'era un un gatto bianco con occhi rosa, e portava sulla schiena, una spada magica con l'elsa
blu e manico bianco che brillava di luce propria. Alex disse sorpreso. - Devo testare un prodotto già
terminato !
- E' terminato al 90%, ma serve la tua abilità.
- Beh non è proprio abilità. Eseguo comandi che di norma non si fanno. - Rispose lui e vedendo la figura
del gatto disse leggermente sorpreso. - Strano che quel gatto mi sembra familiare. Dove l'ho già
visto ? - E attese che il cabinato venisse installato. Dopo di che, lo si accese e partì il software. E Alex
disse sorpreso leggendo il titolo. - Den Man e l'isola dei gatti ? - E si chiese. - Perchè mi sembra
familiare ? - Quindi osservò il videogioco. Lo stile ricalcava qualsiasi beat em up visti in precedenza
con scorrimento laterale e più di 5 giocatori contemporaneamente. Peccato che il cabinato avesse
solo comandi per due giocatori. Tantè che lui disse. - Mi dite come faccio il beta testing se il cabinato
è solo per due giocatori ?
- Stia tranquillo, gli altri giocatori sono online. Si, non è l'unico cabinato. Ci sono altri 3 giocatori
che attendono il via da voi.
- Se è vero. Come faccio a comunicare con loro ?
- All'interno del cabinato c'e la tecnologia della F.E.A con l'aiuto speciale della vostra amica alermariana
Giada.
- Che !?!?! Giada è ritornata a lavorare per la F.E.A !?
- Stia tranquillo. E' stata solo una collaborazione, ha accettato anche grazie al vostro nome.
- Capisco. Perciò se c'e la zampa di Giada... - In quel momento si sentì. - \ Ben ritrovato Alex Mirai. /
- Ma questa voce... Sei Ametista, ho indovinato ?
- Si. Per questo test sarò io a controllare le communicazioni.

Nel parco.
- Allora il test era oggi... - Disse stupita la volpina.
- Non dirmi che non lo sapevi. - Disse sorpreso.
- La F.E.A non ha voluto dirmi nulla, solo avere in prestito Ametista per metà giornata, durante questa
settimana.
- Non è che hanno inserito.
- Stia tranquillo, sono pur sempre una volpe. - Rispose Giada facendo l'occhiolino e sorridendo
leggermente. Poi disse. - Continuì la storia.
- Ok, allora stavo dicendo...

Alex si mise davanti allo schermo e prese i comandi per poi dire.
- Riguardo le communicazioni ? - In quel momento dei laser azzurri lo colpirono sulla fronte e si
sentì. - " \ Communicazione stabilita. Potete iniziare quando volete. /
- " Forte, comunicazione neurale. " - Pensò lui e l'ia rispose a voce. - \ Esattamente. / - E continuò. - \ Possiamo
iniziare il test, a voi la prima scelta del personaggio. /
- Ok, vediamo chi sono i vari eroi di questo gioco. - E sullo schermo si videro sia i due personaggi che lui
aveva già visto disegnati all'esterno del cabinato, sia altri tre. Il primo era un'altro ragazzo sui 24 anni,
capelli biondi, occhi marrone chiaro, altezza 1,75. Indossava una maglia bianca con al centro una ferrari
rossa, vista lateralmente. Pantaloni e scarpe blu. Lui era vicino ad un'auto sportiva decappotabile nera.
Poi c'era una ragazza con capelli lunghi biondi, occhi neri. Che indossa un kimono da karate con maniche
corte di colore rosa, indossava alla vita una cintura verde e sul braccio destro aveva un braccialetto
intarsiato, di colore nero con gli intarsi di colore dorato. Con al centro una gemma sferica celeste. Infine
c'era tra i personaggi proprio lui stesso. E Alex disse sorpreso - Ma.. Sono io quello !?
- Si. Dopo tutto il vostro aiuto, hanno deciso di farvi una sorpresa. Volete impersonarvi ? - Domandò infine
con tono curioso.
- Visto il titolo penso che sceglierò il protagonista. - Disse lui e scelse il ragazzo. Subito dopo gli altri
giocatori preserò i loro personaggi. Dopo poco si vide l'inizio del primo livello e sotto ad ogni
personaggio c'erano i nick dei altri giocatori. Sotto la gatta c'era il nick Lai Ki Len, sotto Senshiko
c'era il nick Car No, sotto la ragazza stava il nick Guerriera d. Tunai, sotto Alex c'era la scritta Angel's
Team, ovviamente sotto il protagonista c'era il nick Alex Mirai. E l'ia Ametista disse. - \ Communicazione
online e neurale stabiliti, potete iniziare quando volete. / - Fu la gatta la prima a muoversi seguita da Roona
e gli altri.

Nel parco.
- E cosi iniziò il test. - Disse lui e continuò guardandola. - Era strano riuscire a communicare senza dire
una parola. Ma eravamo affiatati.
- Ma fino ad ora cosa è successo di strano ? - Domandò la volpina non cogliendo la stranezza della situazione.
- Tranquilla Giada, era ancora mattina. Dicevo, stavamo giocando finchè. Ti ricordi di quel strano temporale.
- Vero. Un temporale cosi improvviso, cosa vi è successo ?
- Ora te lo dico. - Rispose lui mentre si sentirono in lontananza dei tuoni.

Sia Alex che gli altri giocatori online, stavano testando il nuovo software quando.. Lui sentì un tuono.
E disse guardando il ragazzo.
- Ho paura che stia per piovere.
- Impossibile, le previsioni non davano pioggia.
- Sarà, ma quel tuono non mi dice nulla di buono. - Rispose lui e il ragazzo sentì un'altro tuono e decise
di controllare uscendo fuori dalla sala giochi. Osservò il cielo e poi disse rientrando. - Che tempo bizzarro.
Fino a poco fa c'era il sole.
- Già, veramente strano. Cosi come questo gioco. Sai, i personaggi mi ricordano qualcosa, ma non so
cosa. - Disse lui pensieroso mentre continuava la partita.

Nuvole piuttosto nere avvolgevano la città, questo fenomeno non passo cosi inosservato. In effetti
all'interno di una classe si vide la ragazzina Yoko Momori che osservò con perplessità il cielo. Lei è una
ragazzina sui 10 anni, altezza 1,43, occhi verde chiaro, capelli corti neri con una piccola coda di cavallo
sul lato destro. Formata da un nastro fine rosa in cui alle estremità stavano delle palline rosse. Ovviamente
indossa l'uniforme scolastica composta da una camicia bianca, gonna lunga blu chiaro, e scarpe senza
tacchi blu. Lei corse al suo banco e aprì la sua cartella cercando qualcosa poi pensò.
- " Pensavo di averlo. "
- Cerchi qualcosa ? - Disse una sua coetanea ossia una ragazzina di 11 anni, altezza 1,49, occhi neri,
capelli lunghi fino alle spalle verdi, con a destra un fermaglio rettangolare a forma di volpina bianca
che corre con punta del naso e della coda neri, occhi celesti. Anche lei indossa l'uniforme scolastica.
- Si Arisu. Pensavo di aver preso lo sheld. Ma non lo trrovo.
- Beh.. Considera che puoi sempre farti dare un passaggio dal prof di leggende, nonchè tuo padre.
- Anche questo è vero. - Disse lei che si sedette perchè in quel momento si sentì suonare la campanella,
lei pensò. - " E come una stupida mi son dimenticata di portare lo scettro. " - E disse un pò stufata. - Cos'altro
dovrà andare storto ? - Le luci nella classe si spenserò e la sua amica disse sorpresa osservando il panorama
dalla finestra. - Che strano, un black out senza pioggia. - Yoko si alzo e pensò andando verso l'amica. - " Che sta
succedendo ? " - In quel momento venne il prof che disse. - Yoko e Arisu, ritornate al proprio posto.
- Si, professore. - Disserò entrambe dopo essersi voltate.

Intanto all'interno della salagiochi, anche qui arrivò il blackout e Alex si chiese.
- Fortuna vuole che abbiamo il generatore di riserva.
- Speriamo che ritorni la corrente prima di 2 ore. E' questa la durata della riserva. - Disse il ragazzo
e osservando l'esterno si chiese. - Non è strano signor alex ? Avete mai visto un blackout senza pioggia ?
- Non è possibile che non stia piovendo. - Disse sorpreso ma per colpa del test non potè lasciare la sua
postazione.

Ci troviamo all'interno della stanza della grande fiamma nel tempio Shintoista. La stanza è in questo modo:
Un ingresso scorrevole al centro del lato nord. Il pavimento e il soffitto sono di legno marrone quasi scuro,
colonne rosse con kanji dorati. Sul lato sinistro della stanza c'e un fuoco all'interno di un recinto di legno.
Vicino alla grande fiamma c'erano la sacerdotessa Mizuiko. Una ragazza con carnagione bianca, capelli
corti rossi, occhi celesti, altezza 1,70. Indossa l'abito da sacerdotessa composta da giacca/maglia ampia
bianca e aveva una gobba. Gonna/Pantalone rosso, sull'arancione, ai piedi indossa dei piccoli sandali e
calze bianche. Lei era in compagnia di sua cugina Oniko. La ragazza in questione ha carnagione caffe latte,
occhi dorati con pupilla felina nera. Capelli lunghi fino alle gambe verde chiaro, altezza 1,80. Indossa una
maglia con maniche corte blu, blu jeans e scarpe senza tacco nere. Quest'ultima disse osservando la fiamma.
- Sento l'arrivo di una forte energia.
- La sento anch'io cugina. A chi può appartenere ? Certo è che non sono coinvolte le forze naturali della Terra.
- Si Mizui, anzi, fa fatica a volersi confondere con l'equilibrio di questo pianeta.
- Allora, chi sarà mai ? - In quel momento la fiamma avampò e al suo interno si vide un'immagine. Da prima
offuscata per poi farsi lievemente sempre piu nitida e entrambe si stupirono quando capirono chi era
raffigurato. Entrambe disserò all'unisono. - ALEX !!!
- Impossibile !! - Disserò guardandosi. Improvvisamente ci fu una forte pioggia che si abbattè in città.

La pioggia continuava a scendere fortemente mentre all'interno della sala giochi, Alex disse.
- Spero che finisca presto e non faccia saltare anche il generatore di riserva.
- Non si deve preoccupare. State piu che al sicuro qui dentro.
- Mai sottovalutare la forza della natura. - Rispose lui mentre continuava a testare il gioco. In quel momento
due fulmini colpirono all'unisono l'intero edificio fino a far esplodere il cabinato davanti ad Alex.

Il fuoco e il fumo annebbiò l'intera stanza e il ragazzo gridò tossendo il nome di Alex, l'anti incendio iniziò
a far piovere per spegnere le fiamme mentre alcuni aspiratori mimetizzati sul soffitto e sul pavimento
iniziarono ad aspirare il fumo. Dopo che il fumo venne aspirato il ragazzo aprì gli occhi e si stupi notando
che Alex era scomparso. C'erano solo i resti infiammati del cabinato. Ma nessuna traccia di Alex. Visto ciò,
decise di uscire dalla stanza e nel contempo chiamò i vigili del fuoco e altri numeri di emergenza.

All'interno della sala della grande fiamma, la sacerdotessa disse sorpresa.
- No ! Non lo sento.
- Come è possibile che la sua esistenza...
- Non guardare me cugina. Ho paura che se vorrò trovarlo, dovrò chiamare rinforzi.
- Chi ?
- Mia sorella Goldie. - Disse seria.

Nel parco..
- Non pensavo....
- Lo so Giada. E non chiedermi dove mi trovavo, perchè non lo so nemmeno io. So solo che son
riuscito a ritornare, altrimenti non starei parlando con te.
- Meno male. Ora, prosegui pure il suo racconto.
- Certamente volpina.

Ci troviamo in una stanza quadrata con 4 entrate al centro di ogni lato, mentre al centro della stanza c'e
un piedistallo formato da una colonna di marmo bianco e sopra di esso c'e un libro aperto piuttosto
voluminoso. La luce nella stanza proveniva proprio dalla colonna. Ai piedi della colonna vediamo il povero
Alex svenuto, dall'ingresso a ovest vennerò tre spiriti fluttuanti, due ragazze e un ragazzo. La prima disse
osservando Alex.
- Per me, state sbagliando tutto.
- Oramai il consiglio ha già deciso, che ti piaccia o no A 24.
- Lo so C 01, tu che ne pensi A 14.
- Non posso che obbedire al consiglio. Se loro hanno deciso questa mossa.
- Io invece non mi capacito di questa cosa. Non è la prima volta che falliamo un desiderio.
- Vero A 24, ma è la prima volta che questo fallimento mette a rischio la nostra dimensione.
- E come ? La nostra dimensione e ben slegata da tutte le altre, per questo riusciamo ad interagire con
tutte. Ma addirittura portare un umano, carne compresa.
- A 24 non dirmi che vuoi andare contro le leggi di Desideria.
- Per nulla A 14, ma ancora non mi spiego perche la legge ha voluto fare questo strappo alle sue stesse
leggi, dopo la riscrittura da parte dell'umano C 08. ( Rif. Serie Desideria.) Potevamo fare come al solito.
Prendere solo l'essenza dell'umano mentre il suo corpo si riposava. - In quel momento il corpo di Alex
si mosse un pò dolorante e aprì i suoi occhi dicendo. - Ouch, che mal di testa. - E guardandosi intorno. - Dove
sono ?
- Vi siete svegliato. - Disse avvicinandosi C 01.
- Aaahhhh. Un fantasma !!!
- Si, ci hanno chiamato anche cosi. - Disse A 24 e continuò. - Visto che oramai ci siamo. Ti do il benvenuto
umano.
- Umano ? Vedendovi, anche voi sareste umani. A meno che..
- Intelligente questo umano. - Disse sorpresa A 14 e continuò. - Ci vedi cosi, ma non significa che lo siamo.
- Ho capito tutto. Ehm.. Dove mi trovo ? - Chiese lui alzandosi.
- Ti diamo il benvenuto nel castello di Desideria.
- Desideria.. - Iniziò lui pensieroso e continuò sognando ad occhi aperti. - Questo nome mi riporta alla mente
vecchissimi ricordi. Ma forse, sono solo confuso.
- No, non puoi essere tu C 08. - Disse sorpresa A 24.
- Non lo è !! - Disse convinto C 01
- Come ti chiami ? - Domandò A 14.
- Alex, Alex Mirai. E voi ?
- Io sono A 24, lei è A 14 e lui C 01.
- Piacere di conoscerv i numeri, ma.. Ripeto. Cosa ci faccio qui ?
- A quanto pare, il nostro consiglio ha deciso che sarai tu, l'ultima difesa contro la nostra sconfitta. - Disse C 01.
- Vostra sconfitta ? Non capisco. - Disse lui e A 24 si avvicinò e lui si allontanò leggermente timoroso. A 24
andò verso il libro e una volta raggiunto sfogliò le pagine dicendo. - Osserva Alex. - Lui si avvicinò insieme
ai due spiriti e osservò le pagine del libro. Qui si videro dei disegni in cui si profetizava la distruzione della
loro dimensione. A meno che un'altro spirito fuori dalla loro dimensione, non veniva richiamato per
rimediare alla situazione.
- E pensate che sia io ? - Chiese incredulo.
- Il nostro consiglio ha detto di si. - Disse A 14.
- Secondo me questa dimensione è bella che finita. A mala pena riesco a testare qualche videogioco. Non
sono cosi forte. Secondo me dovreste contattare la mia amica aldebariana, Jun Asono.
- Conosci Karin ? - Domandò sorpresa A 24.
- Si, non ditemi.
- Si. Ci è stata molto utile in quel caso. ( Rif. Karin Ep.13 e 18. ) - Rispose C 01.
- E' allora, perchè avete scelto me ?
- Anch'io sono del tuo parere. - Iniziò A 24 e continuò. - Ma come giustamente ha detto A 14. Non possiamo
dissobedire al consiglio.
- La regina Aldebariana vi sarebbe stata più utile. - Disse serio.
- Anche Michelle Zetyaz sarebbe stata più utile di te. - Disse divertita A 14.
- Michelle ? Chi sarebbe ? - Domandò lui non capendo.
- E ancora troppo presto. Ma sappi che forse la conoscerai in futuro. - Rispose lei.
- Non bisogna metterlo al corrente del futuro. - Si arrabbiò C 01.
- Non ho rivelato nulla C 01. - Disse lei.
- Va bene, ditemi solo cosa posso fare. - Disse Alex.
- Vieni con noi Alex. - Disse A 24 e lui li seguì.

Nel parco..
- Michelle ? - Domandò Giada.
- Non so nulla di questa Michelle, ma spero di dimenticarlo prima che la incontri.
- Perchè siete convinto sia una femmina ?
- Noi terrestri non diamo questo nome ai maschi. Sarebbe mooolto strano. - Rispose lui e
continuò domandando. - Posso continuare la storia ?
- Sono tutta orecchie. - Rispose la volpina.

Ci troviamo all'interno di una stanza sferica, tutto intorno nella parte superiore della sfera c'erano
vari riquadri che trasmettevano varie situazioni in altrettanti posti. In un riquadro si vide: Un gommone
in mezzo al mare che stava andando con velocità verso la sua destinazione, sopra al gommone c'erano
Tiger Wild, Maria e Andrea. Con la piccola Maria che stava parlando al motore del gommone. In un'altro
riquadro si vide dall'alto Stella, che indossa una maglia senza maniche giallina, mini-gonna bianca e
pantofole rosa. Si trovava all'esterno di un piccolo giardino mentre la pioggia le stava facendo una
doccia gratuita. Lei non si interesso' di ciò bensi' si sedette con le ginocchia che toccavano l'erba e
pianse coprendosi il volto con le mani. In un'altro riquadro si vide Miko che uscì da un'auto bianca,
e andò verso l'ingresso della casa, lei indossa una camicia con maniche corte rosa chiaro, jean's e
scarpe da ginnastica celestine senza lacci. Alex rimase sorpreso nel vedere tutto ciò e disse.
- Pensavo che il portale costruito da Giada fosse l'unico.
- Ti sbagliavi umano. - Rispose C 01 e continuò. - Non esaudiamo i desideri in un'unico universo.
- Ora che vedo ciò, so di aver sbagliato a pensarlo. - E chiese. - E ora, cosa devo fare ?
- Nulla di complicato. Ti manderemo in un universo dove dovrai far avverare il desiderio di un suo
abitante. Ci devi riuscire in mezza giornata terrestre.
- Aspetta aspetta. Io dovrei far esaudire un desiderio !?!?! Scommetto che è quello in cui voi non ci
riuscite.
- Perspicace l'umano. - Disse A 14.
- Esatto. - Disse A 24 e continuò. - Ma stai tranquillo, sono quasi certa che forse ci riuscirai.
- Non gli mettere false speranze A 24. - La rimproverò C 01.
- Gli do ragione. - Iniziò Alex e continuò. - Se voi che siete professionisti non ci riuscite, figurati cosa
posso fare io da novellino.
- Non so perchè, ma penso che tu ce le farai, almeno stando alla profezia della legge. - Disse A 14.
- Ti ringrazio entità, ma non vi sfiora leggermente che forse non sono io quella creatura di un'altro
universo ?
- Si. - Disse A 24
- No. - Disse C 01
- No. - Disse A 14
- Allora speriamo che avete ragione. - Disse lui non fidandosi e continuò. - Allora in che universo mi
spedirete ?
- Hai mai sentito parlare di Huranim ?
- Uhm.. Fammi ricordare... - Disse lui pensieroso osservando distrattamente i vari schermi.
- Ora che è distratto C 01 !! - Gridò A 24. Subito C 01 attraversò il corpo di Alex facendolo sparire.

Nel parco..
- Come fate a sapere che è andata cosi ? - Domandò con qualche dubbio la volpina.
- Non lo so, non ricordo come son riuscito ad arrivare su quel pianeta. Ma ricordo benissimo cosa
è successo dopo.
- Cosa ?
- Che ho stuzzicato il can ehm.. la volpina che dorme.
- Che !!!! - Disse sorpresa Giada.
- Ti racconto. - Rispose lui lievemente imbarazzato.

Ci troviamo su di una spiaggia leggermente affollata di animali antropomorfi e non. Tra quelli
non antropomorfi spicca un pony femminile di colore nero, con criniera e coda bianchi con meches
dorate, e occhi blu. La telecamera punta l'obbiettivo su una coppia di "ragazze". A destra si vede una lupa
antropomorfa con pelo grigio chiaro, orecchie grigio chiaro con piccole chiazze bianche, occhi neri, coda
e zampe di colore grigio, capelli a caschetto castani. Indossa un costume da bagno a due pezzi di colore nero.
Si trova distesa sopra una tavola levitante a pochi cm dal suolo, e a qualche metro sopra la sua testa c'e una
semi sfera oscurante che proiettava l'ombra a chi si trovava sotto di lei. A sinistra vediamo distesa, sopra
un'altra tavola levitante a pochi cm dal suolo, una volpina con pelo completamente bianco, con zampe dello
stesso colore, a parte la punta delle orecchie di colore grigio chiaro. Il naso di colore nero cosi come la punta
della sua coda e i suoi capelli lunghi. Gli occhi erano verde chiaro con pupille nere. Una piccola linea argentata
che andava dalla base del collo e proseguiva dietro di esso. Indossa un costume intero rosa con nella parte
inferiore due strisce diagonali una bianca e l'altra blu che si incrociano al centro, formando un quadrato
celeste. La volpina disse.
- Ti ringrazio per l'invito.
- E' il minimo dopo ciò che hai fatto. - Rispose la lupa e continuò. - Con queste temperature fuori da ogni
logica, chi non si godrebbe dei bagni d'ombra.
- L'hai detto lupa. Lo hai detto. - Rispose la volpina chiudendo gli occhi mentre si godeva il bagno d'ombra.
Improvvisamente si sentì un peso sullo stomaco. Aprì gli occhi e si vide coperta da una massa di sassi che
si riunirono sul ventre formando una statua di pietra. Disse sorpresa. - Non pensavo che quel drink
fosse cosi pesante. Mi puoi dare una zampa Elari. - Disse voltandosi verso la lupa, ma di lei non c'era
traccia, al suo posto si vide il pony che disse in una lingua sconosciuta. - [ Il pericolo sta per risvergliarsi. ]
- Non ti capisco, ma almeno aiutami. - Disse lei poi si alzò il busto con i gomiti e disse vedendo che era
rimasta sola. - Dove siete.. - L'ambiente cambiò diventando una camera da letto con sul suo ventre non
una statua, ma Alex che disse leggermente imbarazzato. - Ehm.. Ciao ?
- Fiù non è niente, solo l'alieno. - Rispose lei ritornando a dormire, mentre la stanza iniziò a venir illuminata
dalla luce naturale del pianeta che proveniva da una finestra posta al lato ovest della stanza. La luce iniziò
a illuminare il viso della volpina. Improvvisamente lei spalancò gli occhi dicendo. - L'alieno !! - Tirò verso di
se le coperte facendo ruzzolare "l'alieno" ai piedi del letto. Poi disse svegliandosi totalmente e
alzandosi dal letto. - Spero che sia un effetto collaterale per il troppo lavoro, altrimenti. - Lei indossa
un pigiama rosa a fantasia di zampe di vario colore. Prese da sotto il cuscino un'asta nera con all'estremità
superiore una sfera argentea che si modellò in una doppia lama a forma di chela e continuò. - Spero
vivamente che non sei reale, alieno.
- [ Ehm.. Che ne pensi se ti dico tutto ? ]
- [ Non capendo il tuo linguaggio, direi che sei l'alieno, in carne e stupidagine. Uhm... rimani qui.
Sperando che mi capisci. ] - Disse lei che uscì dalla stanza con l'arma nella zampa destra.
- E ora, cosa devo fare ? - In quel momento si ricordò e disse. - No !! Non sarà mica lei a cui devo esaudire
un desiderio ? Sarà meglio seguirla. - Disse infine e tentò di uscire dalla porta. Peccato che era chiusa e
lui si domandò. - Sono intrappolato in questa stanza ? - Provò dalla finestra ma anch'essa era chiusa
ermeticamente e disse. - A quanto pare, sarò costretto ad attendere il suo ritorno. - E continuò
preoccupato. - Spero che faccia presto, non ho tanto tempo per esaudire il suo desiderio.

Dopo meno di un quarto di rò, la porta si aprì e si vide la volpina Diana che indossa una camicia
con maniche corte nera, pantaloncini corti blu. Sull'orecchio destro indossa un'orecchino con base
ad anello, catenina e un ciondolo piatto che ha la forma di un libro marrone scuro e sull'angolo
superiore destro sta posata una farfalla con le ali colorate in quattro sezioni. L'ala sinistra è composta
dai colori celeste e bianco, mentre l'ala destra ha i colori rosa e argento. Sulla zampa destra porta la
sua arma e si fermò davanti a lui dicendo.
- [ Ora mi capisci ? ]
- Si. Ma come..
- [ Traduttore. Allora, per prima cosa ti chiedo scusa. ]
- No, un'attimo. Son io che dovrei chiederti scusa, son caduto su di te senza che volessi.
- [ Lo so. ] - Rispose lei chiudendo gli occhi.
- Come fai a saperlo ? - Domandò sorpreso.
- [ Credi che abbia perso tutto questo tempo solo per vestirmi ? ] - Domandò lei con sguardo leggermente
deciso.
- Hai ragione, stupido io a pensarlo. Allora tu e tuo fratello, che avete scoperto ?
- [ Nulla, per questo ti sto chiedendo scusa. Scusa pe rla mia stupidagine. ]
- Che stai dicendo ? Tu non sei..
- [ Sono stata veramente una stupida. Bastava chiedere direttamente alla fonte anzichè perdere tempo
in ricerche. Tutta colpa del tempo. ]
- Non capisco. - Disse lui.
- [ Non avevo dubbi. ] - Disse seria e continuò. - [ Ora. Spiegami come hai fatto a raggiungere la mia stanza. ]
- Ora ti spiego. - Quindi la mise al corrente del suo compito. Infine la volpina disse seria. - [ Io non ho desideri.
Sei certo alieno che sia io ? ]
- Certo, altrimenti perchè sarei apparso nella tua stanza ?
- [ E se fosse un'altra ? Chessò, uno dei membri della speed fox ad esempio. ]
- Anche questo è vero. - Rispose lui pensandoci.
- [ Esattamente. Quindi sarà meglio discuterne con gli altri. Seguimi. ]
- Ma certamente. - Rispose lui e entrambi uscirono dalla stanza.

Ci troviamo all'interno di una stanza quadrata che era una specie di salotto. Con un paio di divani neri
a tre posti, con un paio di tavolini bassi davanti ai divani, e null'altro. I muri di pietra erano spogli, e
non c'era altro mobilio. Nella stanza si vide una cangura con pelo rosso leggermente scuro e marrone
chiaro, zampe inferiori marrone chiaro con punte bianche, zampe superiori rosso leggermente scuro
con punte bianche. Occhi neri, capelli a caschetto castano scuro. Indossa un top marrone e gonna lunga
bianca con cinta rossa alla vita, non indossa scarpe. La cangura occupava un posto sui divani e al
suo fianco destro c'era una gatta di pelo e orecchie nere, capelli lunghi bianchi e punta della coda bianca.
Punta del naso rosa, occhi gialli. Lei indossa una maglia con maniche lunghe nera con al centro un disegno
che rappresentava un bosco e con il cielo stellato e una luna piena di colore argentato. Gonna lunga e ampia
nera con puntini bianchi intorno alla gonna. E un paio di stivali lunghi bianchi con tacchi argentati. In piedi
che camminava nervosamente c'era una scorpiona antropomorfa di colore marrone scuro, occhi rossi,
coda nera e punta del pungiglione bianca. Ha 4 gambe con estremità inferiori a punta e due braccia con
chele al posto delle mani, capelli a caschetto biondo scuro. Indossa un top rosso, e gonna ampia a pieghe
nera. L'unico ingresso della stanza era al centro del lato nord e qui si vide entrare Alex insieme alla volpina.
Alex iniziò vedendo i presenti.
- Sbaglio o siete solo ragazze.
- [ Devi sapere che mio fratello e gli altri membri maschili della squadra hanno festeggiato un'importante
cattura. Percui... ]
- Di chi ?
- [ Anche se la nostra volpina ha sconfitto il suo vero fratello non significa la fine dei nostri
problemi. ] - Disse la gatta alzandosi dal divano.
- [ Non ricordo se già conosci la mia amica Vicky. ] - Iniziò la volpina
- Se non erro l'ho incontrata in passato, ma sono certo che non conosco le altre tue amiche
specialmente quella scorpiona.
- [ Lei è Dorin e la scorpiona è Schira. ]
- Mi dovete scusare se non vi do la zampa, specialmente con le tue chele. - Iniziò Alex e
continuò. - Cosa volevi dire Vicky ?
- [ E' come dice la gattina. ] - Iniziò Schira e continuò. - [ Ma è meglio cosi, altrimenti il nostro gruppo
si sarebbe sciolto. ]
- [ Dai Schira non dirmi. ] - Iniziò la volpina.
- [ Preferisco fare la cameriera sotto copertura, che non realmente. ] - Disse seria.
- [ Dimmi alieno, perchè ti trovi qui ? ] - Domandò Dorin.
- [ Vi spiego tutto amiche. ] - Disse Diana e dopo la spiegazione Dorin disse. - [ Ho paura che fallirai, non
credo che qualcuna di noi abbia un desiderio. Ho ragione Vicky. ]
- [ Il mio unico desiderio era quello di essere vicina al mio volpone Aran. ] - Rispose lei e continuò. - [ E direi
che si è avverato. Tu Schira ? ]
- [ Le missioni. E' da troppo tempo che non vado fuori a sgranchirmi le chele e la mia coda. ] - Disse seria.
- [ Le ultime missioni erano troppo pericolose anche per me. ] - Disse con tristezza la volpina.
- [ Secondo me Diana stai perdendo il fuoco. ] - Disse seria la scorpiona.
- [ In passato non eri tutta volpina e tana. Ed è da un bel pò di giò che ti comporti cosi. ] - Disse Dorin.
- [ Non sono volpina e tana Dorin. E solo che sono più saggia. ] - Disse con tono non tanto convinto.
- [ Puoi prendere per la coda quell'alieno, non di certo me amica mia. ] - Disse seria la scorpiona.
- [ Anche Vicky non viene spesso nelle nostre missioni. ] - Disse tentando di giustificarsi.
- [ Ma è ovvio, Vicky è la gatta di tuo fratello. Ma tu. ] - Iniziò la cangura e continuò sorridendo
furbescamente. - [ Scometto che è colpa di quella lupa di Elari. ]
- [ Macchè. Quella lupa non è più un pericolo da un bel pò di giò. ]
- Ehm "ragazze" forse non capite che io non ho molto tempo da perdere. - Iniziò lui nervosamente e
chiese. - Avete intuito del perchè sono apparso nella sua stanza.
- [ Assolutamente no umano a meno che. Diana non ci nasconde un desiderio. ] - Disse la scorpiona guardando
furbescamente la volpina.
- [ Non ho nessun desiderio, invece tu Schira ? ]
- [ Non ho altri desideri a parte partecipare alle missioni della squadra. ]
- Forse è questo che devo esaudire. Uhmm... Che tipo di missioni cercate ?
- [ Quelle con molti izna. ] - Disse la scorpiona.
- Io non ho questi izna. Però potrei chiedervi di partecipare.
- [ Senza izna le mie chele non si muovono da qui. ] - Disse seria.
- [ Per quello c'e la polizia locale. ] - Disse Dorin.
- Forse è la cosa più giusta da fare. - Rispose lui e lasciò improvvisamente la stanza. Tutte le presenti si
stupirono della sua mossa e lo inseguirono.

All'esterno del rifugio, i 3 soli erano mediamente alti nel cielo e lui pensò.
- " Certo che fa caldo qui. "
- [ Dove pensi di andare alieno ? ] - Disse la scorpiona uscendo dal rifugio.
- Come ho detto, prima vado dalla polizia locale.
- [ Ma sei matto ? Forse non stai capendo che tu, qui, sei un alieno ? ] - Disse sorpresa la volpina.
- E con questo ? - Domandò lui non capendo e le quattro "ragazze " fecerò un face palm di prima
categoria. La gatta si avvicino dicendo. - [ Se sul tuo pianeta ci fosse una di noi. ]
- [ Ti ci metti anche tu Vicky ? ] - Domandò Diana e Dorin continuò. - [ Ti dimentichi amica gatta, che
sul suo pianeta i alermariani sono oramai la norma ? ]
- [ Ach. Si vede che non visito tanti pianeti. Devo chiedere a tuo fratello di potervi accompagnare
durante una delle vostre missioni in trasferta. ]
- [ D'accordo Vicky, ma ora pensiamo a questo alieno. ] - Disse la volpina indicando Alex ma quest'ultimo
era sparito.
- [ Dove è andato ? ] - Domandò allarmata Dorin.
- [ Dobbiamo trovarlo prima che si cacci nei guai. ] - Disse Diana.
- [ Non ho proprio voglia di combattere contro i poliziotti locali, io vado Diana. - Disse Schira.
- [ Ok, separiamoci. Tu Vicky intanto vai ad aggiornare mio fratello e il resto della squadra. ] - Disse la volpina.
- [ Non vedo l'ora di svegliare quel dormiglione. ] - Disse contenta e ritornò nel rifugio mentre le altre
partirono sparpagliandosi per la città, intanto le temperature salirono.

Ci troviamo in una sala spaziosa e spoglia di mobilio in cui le pareti sono di metallo argentato, il
pavimento di piastrelle rettangolari lucide nere, il soffitto è bianco e non ci sono luci. L'ingresso alla
stanza è situato all'angolo sud-ovest ed è composto da una porta a scorrimento laterale nera. Al centro
della stanza c'e un tavolo anzi un piano di vetro trasparente sospeso in aria da semi sfere argentate
poste ai angoli del piano. Sopra di esso c'e solo uno schermo olografico di colore blu scuro e non
c'erano trasmissioni all'interno. Dietro il tavolo c'e un'ermellina antropomorfa con pelliccia bianca
con punta della coda e punta delle orecchie nere. Occhi fucsia, capelli lunghi quasi per tutto il corpo,
e lisci di colore blu. Indossa una maglia con maniche lunghe e gonna blu scuro. Di fronte al tavolo
c'erano due cani poliziotto della razza pastore tedesca, sembravano quasi due gemelli, avevano la
stessa altezza e gli stessi colori di pelliccia oltre al colore dei occhi. Li differenziava solo il colore dei
capelli. Quello a sinistra aveva capelli corti biondi, quello a destra capelli un pò lunghi castani. Entrambi
ovviamente indossavano l'uniforme da poliziotto composta da una camicia bianca con cravatta nera.
Una giacca e pantaloni blu scuro, scarpe con tacco basso nere. In mezzo a loro c'era l'alieno. Fu Alex che parlò.
- Ho bisogno del vostro aiuto.
- A quanto pare.. - Iniziò l'ermellina non capendolo. Premette un pulsante a sfioramento, Alex sentì
una lieve puntura dietro il suo collo, e lei chiese. - [ Ora mi capisci. ]
- Direi di si. Allora, sono venuto da voi. - Poi ci pensò e chiese. - Ma siete sicuri di essere..
- [ Inizi male alieno, se dubiti dei miei gradi da capitano. ]
- Ecco la vostra statura.. Ma son certo che sto sbagliando io.
- [ Esattamente. Allora, sei qui come un ambasciatore o peggio ancora ? ]
- Sono solo io. E chiedo il vostro aiuto.
- [ Ah si ? Per cosa ? ]
- Vedete, ho parlato con Diana e non voleva che le dessi una missione senza gli izna. - Ci riflettè mentre
disse. - O era Schira ?
- [ Diana ? Tu conosci Diana Fox. ] - Disse sorpresa.
- Si perchè, voi no ?
- [ Ma certo. Era una mia amica prima che fondasse quel club di cacciatori. ]
- Strano che una volpe si dedichi alla caccia. - Disse sorpreso e il capitano continuò. - [ Mi sarai molto
utile. ] - E ordinò. - [ Accompagnate il nostro amico nella nostra camera più lussuosa. ]
- [ Ma capitano. ] - Disse stupito il cane con capelli castani.
- [ Devo farti un disegno ? ]
- [ Ah. Ora ho capito. ] - Rispose lui e disse ad Alex. - [ Seguici. ] - E lui ovviamente li seguì.

Ci troviamo all'interno di un sotteraneo pieno di celle. Alex domandò vedendo l'ambiente.
- Siete certi di non aver sbagliato luogo.
- [ Certissimo alieno. ] - Disse il cane con capelli biondi e dopo poco lo spinserò all'interno di
una stanza rotonda e dei laser verdi che partirono dal terreno sbarrarono l'unica via di uscita
e lui penso. - " Che strana stanza. " - Poi disse. - Ma non mi sembra la più lussuosa.
- Lo è. - Disse una voce sconosciuta alle sue spalle.

Nel parco..
- Non ditemi che non avevate capito di esser finito in una cella.
- Ehm.. No. Non pensavo che la polizia di quella città fosse cosi ostile nei confronti della volpina.
- Questo perchè non avete avuto il tempo per leggere la sua storia.
- Devo darti ragione Giada Mirai. Ero un'alieno in un pianeta alieno. E ho agito d'impulso. Ma come
aveva detto quel fantasma, non avevo molto tempo per esaudire il desiderio di Diana o dei suoi amici.
- Ma ora mi sorge la domanda.
- Come son riuscito a scappare ? - Domandò lui e continuò. - Lo saprai se hai ancora la voglia
di sentire la mia storia.
- Ora piu che mai. - Rispose lei mentre qualche goccia di pioggia scese dal cielo.
- Bene. Ora ascolta. - Disse lui non badando alle goccie di pioggia.

Come proseguira la storia, lo saprete tra poco. ^_~

Ci troviamo all'interno della cella e Alex si voltò dicendo all'ombra.
- Se questa è la piu lussuosa non oso pensare la più scadente.
- [ E' la prima volta che vedo e capisco un'alieno. ]
- Non sei il primo che me lo dice. Ma per me non è la prima volta che parlo e rispondo ad un muro.
- [ Non mi vedi ? ] - Domandò stupito poi disse. - [ Perchè allora quelle guardie non aprono la cella ? ]
- Da quando tempo sei nascosto ?
- [ Fammi pensare.. Penso che siano passati più di 200 Giò, Giò piu Giò meno. ]
- Sto per dire una fesseria. E se per caso si son dimenticati di voi ?
- [ No. Impossibile. Non può avermi dimenticato. ] - Disse con tono preoccupato.
- Ho paura di si alieno invisibile. Un pò come mettere gli oggetti nel ripostiglio.
- [ Non conosco questo ripostiglio, ma quel capitano non può avermi dimenticato. Non è da lui. ]
- Lui ? Forse sono troppo vecchio. Ma personalmente sembrava una femmina.
- [ Aspetta. Non è uno molto alto e robusto con un corno sul muso ? ]
- Per nulla. Mi sa che non ti hanno aggiornato. Lei è molto bassa e esile, e ovviamente non ha corni sul
muso. - Rispose lui imbarazzato.
- [ Ora capisco molte cose. ] - Rispose la voce e uscì dall'ombra, era una volpe maschile piuttosto alta
con pelo marrone e bianco, punta della coda e delle orecchie nere. Occhi neri. Indossa una maglia logora
marroncina e pantaloni strappati blu, non indossa scarpe. Alex gli disse. - Ah, ora ti vedo. Come ti chiami ?
- [ Mi chiamo Roger e voi alieno ? ]
- Alex, e dovrei assolutamente scappare da qui.

In un vicolo tra due grotte di pietra, vediamo Schira che aveva sbattuto sul muro a destra un serpente verde
a chiazze nere con occhi castani. E mettendo la sua chela vicino al suo muso disse.
- Sono in cerca di informazioni, sono sicura che tu sarai cosi gentile da darmele.
- Co.. Cosa vuoi sapere. - Disse lui spaventato.
- Avete visto un'alieno da queste parti ?
- Alieno ? Che tipo di alieno ? - Domandò lui.
- Uhm.. Come posso descrivertelo. - Disse lei guardando in alto con la chela sinistra sotto il mento,
leggermente pensierosa. Il serpente ne approfittò e sgusciò via strisciando verso l'unica uscita da
quel vicolo. Schira disse sorpresa. - Ma.. Ehi !! Ritorna qui.
- Fossi matto. - Rispose lui senza voltarsi e scappò via.
- Hihihi, sei sempre la solita amica mia. - Disse una voce femminile dal fondo del vicolo.
- Se eri qui Diana, perchè non lo hai fermato. - Domandò la scorpiona guardando verso l'interno del vicolo.
- Perchè sarebbe stato inutile amica mia. - Rispose la volpina quasi albina avvicinandosi a Schira e
continuò. - Dorin ha avuto le informazioni che cercavamo e io ti stavo cercando. Ma quando ti ho trovata,
volevo godermi la scenetta. - E sorrise divertita.
- Quindi hai lasciato che quell'idiota mi trattasse da stupida !! - Disse incavolata.
- Il tuo solito errore Schira. Credere di essere in vantaggio e per questo abbassare la guardia. Hihihi.
- Non è bello ridere della sventura di una tua amica. - Rispose leggermente offesa.
- Ciò che dici non esiste e lo sai meglio di me, Veis. - Disse seria la volpina e continuò. - Su ora andiamo a
liberare quell'alieno.
- E dove ?
- Indovina amica mia.
- Se lo sapessi, non mi farei fatta scappare quel serpente.
- E' nelle zampe del successore di Leran. Ossia Uva.
- Non dirmi che vuole di nuovo vendicarsi su di te.
- Ho paura di si amica mia. Da quando ho sconfitto mio fratello, le è crollato il pianeta. Per dirti, anche
Elari ha finalmente dimenticato la vendetta. Ma lei no.
- E quindi userà l'alieno.
- Esattamente. Per questo penso che avremo bisogno di tutta la squadra, fortuna che son stata
previdente, mandando Vicky da mio fratello.
- Personalmente la ritengo una mossa inutile. Possiamo risolvere tutto tra noi ragazze. - Disse seria
Schira.
- Dai. Non puoi pensare veramente che lei non metta in campo tutti i poliziotti contro di noi. - Disse stupita
la volpina.
- Possiamo batterli. - Disse seria la scorpiona.
- Fidati di me amica mia. - Disse seria Diana e continuò. - E ora, andiamo alla base per studiare un piano
per liberare quell'alieno. - Quindi le due ragazze uscirono dal vicolo ma.. Si videro circondate dai amici
del serpente che erano una banda di motociclisti. Il serprente che si trovava accanto ad una moto di
colore verde scuro disse. - Cosi imparerai la lezione scorpiona.
- Uhm.. Prima che ci attacchiate, posso chiedervi una cosa ? - Domandò Diana.
- D'accordo volpina. - Disse il capo ossia un riccio di colore marrone scuro con aculei neri sulle spalle, occhi
castani. Si trovava in sella ad una moto bianca.
- Siete sicuri di voler inimicarsi la speed fox ?
- Perchè ? La conoscete ? - Domandò con curiosità il riccio.
- Capo, ma quella volpina, non è che sia... - Disse un alligatore al suo fianco.
- Ma si, è la sorella di Aran. - Disse un'altro membro della banda.
- Esattamente. E sapete come mio fratello sia iperprotettivo nei miei confronti. - Disse lei sorridendo
facendo l'occhiolino.
- Uhm.. - Pensò il riccio poi chiese. - Cosa volevate sapere da lui. - Disse indicando il serpente.
- Dovete scusare la mia amica, non sapeva che avevamo già l'informazione che ci serviva. Ma vi ringraziamo
lo stesso per il prezioso aiuto. Anzi, forse ci potreste aiutare.
- In che modo ? - Domandò il capo.
- Vorreste certamente liberare alcuni dei vostri membri catturati da Leran.
- Certamente, e perchè ci dovresti aiutare ? Non siete voi che catturate la feccia di questa città ?
- Vero che siamo cacciatori. Ma, vi sto chiedendo aiuto perchè non penso che la nostra squadra sia
abbastanza numerosa da poter battere i poliziotti di tutta Madin.
- Perchè dovreste andare contro ai vostri clienti abituali ?
- Perchè un nostro amico è stato catturato. E vogliamo liberarlo.
- Uhm.. In questo caso potremmo fare un'accordo se le condizioni saranno favorevoli..
- Ma capo.. - Disse quel povero serpente.
- Ok, vi aspetteremo al nostro rifugio. Ora, se ci fate passare, dobbiamo avvisare la nostra
amica Dorin.
- Sia mai. - Iniziò il capo e ordino. - Voi due, accompagnatele dall'amica e dopo ritroviamoci al rifugio
della Speed Fox.
- Agl'ordini capo. - Disserò entrambi. Perciò le "ragazze" si fecerò accompagnare.

Quasi un Rò dopo, ci troviamo in un piazzale da un lato c'era un gruppo di 15 animali tra i membri della
speed fox e i nuovi acquisti. Dall'altro il doppio di poliziotti tra cui l'ermellina. La volpina si avvicinò insieme
a suo fratello Aran una volpe maschile di pelo arancione con zampe di colore marrone scuro, coda arancione
con la punta di colore bianco. Le orecchie erano di colore grigio scuro. Occhi e punta del naso di colore nero.
Indossa una camicia di colore acquamarina, blu jeans con alla vita una cinta marrone, stivali con tacco basso
marroni. La volpina si rivolse al capitano.
- Perchè fai ciò Uva.
- Lo sai, non c'e bisogno che te lo spieghi.
- Ok, ma dovresti cambiare zona, smetterla di pensare a ciò che è successo.
- Grazie a te...
- Scommetto che ti manca la tua bella vita con tutti quei izna.
- Esattamente. Se sconfiggo la tua squadra una volta per tutte.
- Cosa dovrebbe succedere ? - Domandò stufa Diana e continuò alzando un pò la voce. - Dimmi, sai la risposta ?
Se, non la sai, te la dico io.
- Non sei solo tu. Se riesco a sconfiggere l'intera squadra, ritornerò..
- Sveglia Uva, non succederà nulla di ciò che sogni. Anzi, i tuoi colleghi avranno ancor più da fare. Lo capisci
no, che grazie alla nostra squadra.
- Non riducete nulla, altrimenti non avrei tanto lavoro arretrato.
- Ma veniamo al punto, dove è l'alieno ? - Domandò la volpina.
- Per ora al sicuro. Se ti arrendi, lo potrai perfino toccare.
- Lo sai che noi non lo faremo mai. - E disse a bassa voce. - Sentito Schira ?

Ci troviamo davanti ad un muro con Schira, e un paio di animali della banda, e lei rispose.
- Si Diana. Sono prontissima. E anche i nostri nuovi amici.
- \ Preparatevi allora, che tra poco si zampetta un pò. /
- Iniziate quando volete. - Disse la scorpiona.

Intanto nel piazzale.
- Non mi lasci altra scelta. Non è vero fratello ?
- Certamente sorella. - Rispose Aran. E tutti si prepararono all'imminente battaglia.

Dopo poco all'interno della cella, alex disse.
- Sbaglio o si sentono fuochi d'artificio ?
- [ Vedo che i miei ex compagni si son dati una mossa per liberarmi. ]
- Se vuoi il mio parere di alieno, non penso siano i tuoi compagni. Credo invece che ci sia lo zampino di
Diana e del suo team.
- [ Perchè la Speed Fox dovrebbe liberarmi ? ] - Domandò stupito.
- Forse perchè vogliono liberare me.
- [ Ah, conosci i membri di quel gruppo di cacciatori. ]
- Solo la volpina e suo fratello. - Iniziò lui e continuò. - Però è strano che Diana voglia attaccare
frontalmente. - Disse lui pensieroso, in quel momento dal muro sud della cella, si formò un cerchio che
crollò all'interno della cella andando addosso al volpino e Alex disse preoccupato. - Tutto bene Roger.
- [ Non abbiamo molto tempo alieno. ] - Disse la scorpiona salendo sul pezzo di muro crollato.
- Ma c'e un volpino sotto di te.
- Xorus !! - Disserò i due che entrarono di corsa nella cella e sollevarono il muro mentre Alex prese la
zampa del volpino e lo tirò fuori con un pò di fatica. Roger si alzò e disse appoggiandosi
all'umano. - Grazie.
- Su, usciamo da qui. - Disse la scorpiona. Il volpino alzò lo sguardo e disse guardando la scorpiona. - Ci sei
anche tu, mamma.
- Mi sa che ha preso una brutta botta. - Disse Alex leggermente imbarazzato. I due membri della banda lo
preserò e uscirono dalla cella mentre Alex accompagnò Schira e quest'ultima disse. - Il pacco è stato ritirato.

Il piazzale si era trasformato in un campo di battaglia, e Aran disse.
- Attiviamo il piano F
- Ok, fratello. - Disse Diana e continuò. - Tocca a te Dorin. - La cangura non se lo fece ripetere due volte. Tirò
fuori dal suo marsupio, un telecomando con un solo pulsante rosso. Lei lo premette. Da lontano si sentì un
sibilo, e si vide nel cielo un missile che si schiantò sul piazzale formando una densa coltre di nubi nere. Dopo
poco la coltre svanì cosi come tutti gli avversari dell'ermellina, lei disse incavolandosi. - Un Giò di questi avrò
la mia vendetta Diana. - In quel momento venne il pastore tedesco con capelli biondi che le disse. - Hanno
liberato sia l'alieno che un volpino.
- Un volpino ? Avevamo un prigioniero in piu e non lo sapevo ?
- Ehm.. Ce ne siamo dimenticati. - Rispose lui imbarazzato.
- Come diamine è stato possibile ?
- E' stato un vostro ordine se non erro.
- All'epoca avevo detto di aggiornare il conto dei prigioneri non di dimenticarli.
- Esclusi quelli del vostro predecessore Lenar se non erro.
- Non ho mai dato quest'ordine !!! - Disse incavolata.
- E ora cosa volete che facciamo ?
- Perlustrate tutta Madin, dobbiamo trovarli. - Disse incavolata.

Tempo dopo all'interno del rifugio si video il riccio capo della banda con Diana e Aran. Il capo disse alla
coppia di volpini.
- Vi ringrazio del vostro aiuto. Ma.. Dove è il nostro membro ? - Domandò infine.
- Dovevamo assicurarci che non avesse localizzatori.
- Ma tutti sanno dove è il vostro rifugio.
- E pensi che ci troviano nel solito posto ? - Domandò la volpina guardandolo furbescamente. E
continuò. - Puoi entrare Schira. - E disse al capo. - Ecco il vostro ami...
- Diana ? - Domandò il fratello guardandola.
- Grazie del vostro aiuto. - Disse il volpino.
- Avevamo fatto un patto con il tuo capo. - Iniziò Aran e disse guardando la sorella mezza
imbabolata. - Diana. - E domandò preoccupato. - Cosa ti succede ?
- Co. Co. Co.
- Ti sei trasmutata in gallina ? - Domandò divertita la scorpiona. Continuò. - Si chiama Roger.
- Ehm.. Fa cosi con tutti ? - Domandò l'ex prigioniero.
- Forse è malata. - Disse preoccupato suo fratello.
- La conosco benissimo questa malattia. - Disse seria Schira e continuò dopo aver tirato fuori un
megafono e avvicinandosi alla volpina. - SVEGLIATI !!!
- Eh ?- Scosse il muso come svegliata da un trance avendo i capelli di lato per colpa del megafono. E
chiese alla scorpiona. - Co. Come ti chiami ?
- Schira piacere di conoscerti. hihihi.
- Ehm.. No. Dicevo a lui. - Disse indicandolo senza guardarlo.
- Mi chiamo Roger.
- P.. Piacere. - Rispose lei lievemente imbarazzata scosse il musso con vigore e pensò. - " Fatti coraggio
Diana. Non è il primo volpino che vedi. " - Lo guardò nei occhi e si perse per poi domandare. - Non ti ho
già visto ?
- Direi di si. Mi avete liberato da quella prigionia. - Disse il volpino non capendo.
- Huranim chiama Diana, ci sei ? - Disse Schira agitanto la chela davanti al muso della volpina.
- Che sta succedendo a mia sorella. - Domandò preoccupato il fratello.
- Te lo dico dopo Aran. Su. Diana, vieni con me. - Disse la scorpiona.
- Eh ? Si, direi di si. - Iniziò lei e disse al volpino. - Ci vediamo volpachiotto.
- Veramente non è quello il mio nome. - E dopo che le due "ragazze " se ne andarono, lui chiese ai
presenti. - Che le è preso ?
- E' la prima volta che la vedo cosi. - Disse serio Aran.
- Forse non è cosi dura come la dipingevano. - Disse il riccio.
- Vi sbagliate. Anche lei ha dato una zampa per la riuscita di questo piano. - Disse serio suo fratello.
- Ehm.. Non voglio offenderla, ma se non vi dispiace, vorrei tornare a respirare la libertà. - Disse Roger.
- Ma certamente. - Disse Aran e continuò. - Sono certo che mia sorella si scuserà del suo strano
comportamento.
- E di cosa ? Anzi dovrei essere io a ringraziarla per avermi liberato, anche se non è stata materialmente
lei.
- Sono certo che le farà piacere ricevere una vostra visita. - Rispose Aran.
- Lo spero - Disse preoccupato Roger. In quel momento entrò Alex che disse. - Quindi siete voi.
- Certo che sono io alieno. - Disse il volpino.
- Chi lo avrebbe mai immaginato. - Disse serio Alex.
- Non bastava mia sorella, ora anche voi. - Disse Aran non capendo la situazione.
- Ah, si. Son venuto ad avvisarvi che Schira vuole un colloquio privato con voi. - Disse indicando Aran.
- In che senso ? - Domandò lui.
- Che vi vuole parlare muso a muso riguardo vostra sorella. - Rispose l'umano.
- " Che avrò fatto di sbagliato " - Pensò lui preoccupato.
- A quanto pare ho risolto la situazione senza volerlo. Ahahah. - E si mise a ridere, dopo un pò la sua figura si
illuminò e scomparì di colpo.
- E ora ? Dove è andato, l'alieno ? - Domandò Aran.

Ci troviamo nel parco, la pioggia aumentò di intensità e solo Giada utilizzò il suo apparecchio per proteggersi
dall'acqua. Lei gli chiese.
- Ehm.. Come facevi a sapere del piano dei volpini per la vostra liberazione ?
- Quando sono ritornato da loro, il trio dei fantasmi mi ha fatto vedere il passato. E quindi la messa a punto
del piano. A quanto pare, loro possono intervenire nei due sensi, non solo nel futuro. E da quello che mi hanno
detto, prima di rispedirmi qui, è che ho fatto esaudire un desiderio nel passato di quella volpina. [ Il riferimento
al volpino appena incontrato lo trovate nell'episodio fuori serie n.11 dal titolo: Tempo di visite. ] Per questo
non riuscivano ad esaudirlo non capivano qual'era il momento giusto.
- Eppure ti hanno spedito nel periodo giusto per esaudire il suo desiderio.
- Per nulla. E il loro primo incontro, ne passerà di tempo prima che le due volpi capiranno di esser fatti
l'una per l'altro specialmente lui.
- Come al solito direi. - Disse lei leggermente imbronciata e continuò. - Devo dedurre che la vostra storia
è finita ?
- La mia storia si, ma non è ancora finita. - Disse serio mentre la pioggia iniziò a fargli la doccia gratuitamente.
- Mi scusi umano e uhm.. Aliena ? - Disse una voce maschile, entrambi si spaventarono nel vedere chi
avevano davanti. Era un drago occidentale di colore dorato con ali e occhi rossi, scaglie sulla schiena
nere. Sulla fronte aveva un mezzo di metallo argentato oltre ad un paio di corna nere. Lui chiese.
- Ehm.. Uhm... Possiamo esserti di aiuto ?
- Forse si umano. Sento lievemente il suo odore ma non riesco a localizzarlo.
- Chi ? - Domandarono entrambi.
- Un mio simile. Nella mia eposca si chiamava Sin. Ma è possibile che abbia cambiato nome per
nascondersi meglio tra voi umani. - Disse lui annusando l'aria.
- Che sia lui ? - Si chiese Alex.
- Chi ? - Chiese giada.
- Ah già, non puoi saperlo. E' la fonte dei poteri magici della piccola Yoko. - Disse lui con naturalezza.
- Yoko ? - E poi continuò sorpresa. - Quella cucciola umana ha dei poteri magici ?
- Eh già. - Rispose lui e disse al drago. - Avrai certamente sentito la nostra conversazione. - Il drago era
pietrificato dalla sorpresa, dopo poco la statua si sgretolo per lasciare il posto al drago che iniziò a ridere
fortemente lasciandosi sfuggire a volte qualche alito infuocato. Dopo quasi due minuti in cui abrustolì
lievemente e involontariamente Alex mentre Giada era protetta dall'apparecchio disse tentando di
trattenersi dal ridere. - Sin, servo di una cucciola umana, cioè di una femmina umana. Ahahahahahaha. - La
sua risata abrustolì un'altro pò Alex e poi si sentì un campanello e Giada pensò nel guardarlo sorridendo
imbarazzata. - " Mi sa che si è appena cotto a puntino. " - Poi si incavolò e disse guardando il drago. - Cosa c'e
di cosi divertente ?
- Voi ovviamente non sapete che ai miei tempi, Sin le mangiava le femmine umane. E ora è diventato il
loro servo ahahahahahahaha. Non vedo l'ora di trovarlo. Ovviamente, non sapete dove possa trovare
questa cucciola.
- Se non sbaglio. E' sua abitudine passeggiare ogni tanto con le sue amiche, proprio in questo parco. - Disse
serio Alex.
- Grazie dell'aiuto Umano. Ahahah. Sin, servo di femmine umane, ahahahah. - E si allontanò mentre l'eco delle
sue risate si spense lentamente. Anche se si acceserò dei piccoli falò al suo passaggio.
- Devo ammettere Alex che non vi credevo cosi coraggioso. - Disse la volpina alzandosi.
- Macchè. Il giorno non è ancora terminato ed è possibile che faccia altri incontri strani prima
di mezzanotte, per questo non mi son spaventato o quasi nel vederlo.
- Capisco. - Rispose lei e continuò. - Grazie della vostra storia, ma devo ritornare alla mia tana.
- Ne devi mangiare di strada prima ritornare a Mirai City. - Rispose lui alzandosi e continuò. - Mi raccomando,
guida con prudenza.
- Stia tranquillo. C'e Sys alla guida.
- Ah, vero. - Iniziò lui e continuò salutandola. - Buona notte Giada.

Nel prossimo episodio



Note