Karin #11
"Il Posto di Polizia"

Karin fa' una visita inaspettata ad un distretto di polizia, visitando anche le prigioni.

Riassunto

Karin dopo aver perlustrato l'intero pianeta o quasi si ritrova a Fukui, qui incontra Hai che la invita a far conoscenza della sua famiglia. Il padre di Hai chiede a sua figlia di seguire le sue orme nel mondo del karate'. Piu' tardi Karin fa fuggire due ragazzi che la stavano osservando, e decise di fare la guardia del corpo di Hai. Il giorno dopo Karin fa la conoscenza/scontro di Daiki oltre a sapere di piu' sulle amicizie di Hai. E mentre i due fratelli di Hai decisero' di allenarsi tra loro, Karin e Hai rimangono stupite nel vedere Yuko avvicinarsi a loro dopo averla salutata. Ma l'intera famiglia Kumano rimase ancora piu' sorpesa della sparizione di Karin. Karin si risveglio' all'interno di un nuovo luogo e converso' con tre voci, nel frattempo il padre di Sekuro fece iscrivere il figlio ad un torneo locale, quando Karin riapparve accompagno' Yotashi e Sekuro al Pietro's Bar per discutere con il capo banda, ma qui vennero' attaccati, ma Karin riusci' a sistemarli anche se con qualche ferito nella sua squadra, tra cui Hai e suo padre i piu' gravi. Il giorno dopo conobbe due ex membri di quella banda, ma sapeva che Yotashi non c'e l'aveva fatta, e lei girovago' per la citta' fino a ritornare nei pressi del fiume dove aveva conosciuto Hai, e qui si addormento'.

Tempo lettura circa

Erano le 4:00. [ Anche se Karin non lo sapeva visto che non possedeva un orologio. NDR.] Quando Karin si sveglio', con una fame mondiale. Si vide dov'era, e si accorse che era vicino al fiume. Quindi sentento che aveva fame, non si interesso' degli abiti che erano di Hai, e ando' dentro al fiume. Come la prima volta, cioe camminando. E con gli artigli ne pesco uno. Dopo di che usci e grazie hai suoi poteri, fece un focherello e lo arrosti. Dopo averlo mangiato mise la lisca a terra, dopo di che ando di nuovo nel fiume e prese un po d'acqua e la verso sopra al focherello che ovviamente si spense. Poi uso' i suoi poteri per bruciare la lisca, vedendola bruciare penso'.

- " Ma quanto sono scema. Perche ho usato due volte il fuoco ? " Ma quanto sono scema.

- [ Abbiamo capito e inutile che lo ripeti. NDR.] - Quindi dopo un po' prese un po d'acqua e la butto nel fuoco, che si spense.

Mentre se ne stava andando gli venne freddo alle gambe, si guardo e vide che aveva dei abiti diversi da quelli che si ricordava. Poi ci penso e alla fine disse.

- E vero ! Ma cosa mi sta succedendo, ora non mi ricordo piu niente. Dovevo sapere che questi erano gli abiti di Hai, e solo ora me ne sono ricordata. Devo farmi ricoverare se un giorno ritorno ad Aldebaran. Ora che ci pensò, il bracciale !!! - Di corsa mise le mani dentro la tasca e lo trovò. Lo prese e penso'. - " Speriamo che e anti-doccia. "

- [ Si dice resistente all'acqua oppure subaqueo. NDR ] - Dopo di che se lo mise al polso bagnandosi di consequenza il braccio. Mentre camminava per salire, il bracciale gocciolava.

Dopo essere salita, non sapeva che fare, quando si ricordo' del torneo. Ma aveva un piccolo problema non si ricordava dove si svolgeva.

- Ora come faccio ? - Disse Karin mentre stava ferma a pensare. - E vero se percorro all'indietro la strada ci arrivero' sicuramente. - Quindi cerco in mente il posto dov'era il Pietro's bar e dopo averlo trovato nella mente, si diresse in quella direzione.

Dopo dieci minuti se lo trovo' di fronte.

- Ora percorriamo la strada al contrario. - Quindi percorse la strada al contrario, anche se gli era troppo difficile visto che non vedeva la strada, e alcune volte andava incontro a dei passanti. Ma alla fine dopo mezz'ora ci arrivo', perche riconobbe il posto quindi si giro' e cammino dritto. E dopo un po' trovo la porta del palazzetto ed entrò.

Dentro era affollato perche c'erano delle persone sedute intorno ad un ring in quale c'erano due ragazze che combattevano. Quindi penso' che avevano gia iniziato, e allora cerco' il ragazzo di ieri. Che lo trovo' vicino al ring, e gli andò incontro e gli disse.

- Ciao. Allora quando inizio io ? - Il ragazzo si giro e la vide, e rispose. - Mi dispiace signorina. Ma non iniziate piu.

- Come sarebbe ?

- Vi spiego, ieri con voi due eravamo numero pari. Quindi alle otto di sera avevamo fatto gli abbinamenti. Ed io signorina credevo che venivate, sia per sapere qual'era il vostro avversario sia per sapere quando dovevate iniziare. Pero' voi non ci venivate, e avevo pensato che avevate da fare. Poi ho letto i giornali ed ho saputo che il ragazzo aveva avuto un incidente quindi ho dovuto eliminare anche voi.

- Perche' ?

- Per una semplice questione di numeri. Prima con voi due stavano 8 ragazzi e 10 ragazze. Ma eliminandovi abbiamo avuto 7 ragazzi e 9 ragazze, quindi abbiamo eliminato anche turni maschili e femminili. Facendoli combattere come venivano estratti all'inizio. E come vede ora sul ring ci sono due ragazze. Ma sono venuti anche abbinamenti misti.

- Cioe' ?

- Voglio dire signorina, un ragazzo e una ragazza che si confrontavano.

- Va bene allora tanto vale che me ne vada.

- Mi dispiace signorina. - Quindi Karin se ne stava andando, quando il ragazzo la chiamo e Karin si volto' e lo vide avvicinarsi e disse.

- Ecco tenete. - Disse il ragazzo mostrando dei soldi.

- Per chi sono ? E cosa sarebbero ?

- Sono per voi signorina, e questi sono i soldi della quota di iscrizione per voi due. Ma visto che siete stati eliminati senza combattere nemmeno un round, vi viene restituito il tutto. - Quindi le diete i soldi e Karin disse. - Serviranno per la famiglia Kumano. Altrimenti ve li sbattevo in faccia. Perche' mi private di una forma di svago. Ma non fa niente, arrivederci signore. - Disse Karin inchinandosi e se ne ando.

Usci' e ando' in giro piena di pensieri. Ma la testa era piu sui pensieri che sulla strada che stava percorrendo, visto che andava addosso hai passanti e che quindi si scusava in continuazione. All'ennesimo scontro si ritrovo' a terra quindi si alzo e vide che era andata a sbattere contro un palo, che aveva un segnale in cui era disegnata una persona che stava leggendo e la scritta sotto. " Attenzione hai pali. Non leggete durante le vostre passeggiate. " Karin non ci vide piu' era troppo incavolata e penso'.

- " Come ? Non basta che sono andata a sbattere contro un palo. Per via dei pensieri che avevo. In piu il palo in questione mi prende anche in giro ? Mostrandomi una segnaletica che mi dice di fare attenzione a non leggere durante la passeggiata. " Allora te la sei proprio voluta. - Disse alzando un po' la voce, e sententola i passanti mormorarono. Quindi stava facendo i pugni ma si fermo' subito per via che c'erano troppe persone e che quindi poteva dare troppo nell'occhio. Quindi fece l'unica cosa possibile contro quel palo. Concentro abbastanza forze su un piede e che da questo piede parti un calcio in direzione del palo. Colpi' il palo tanto violentemente che il sudetto si piego all'interno. Dopo essersi sfogata stava per andarsene, quando gli bussarono sulla spalla. Karin si volto' e vide un uomo con un uniforme e stava venendo un'altro verso di loro. E l'uomo che la fermata disse.

- Seguiteci per favore.

- Aspetta che viene il tuo amico prima di parlare al plurale.

- Avete ragione signorina. - Quindi aspettarono che era venuto anche l'altro. Dopo di che il primo ripete'. - Seguiteci per favore.

- Da capo ? - Domando' stupita lei e chiese. - E dove andremo di bello.

- Andiamo alla polizia. Siete in stato di fermo.

- ... - Disse Karin rimanendo allibita e di stucco. Quindi Karin senza dire niente, per via che non ci credeva ancora. Segui' le due guardie.

Dopo un po' arrivarono in centrale e vedendola si ricordò di Franchie. Entrarono. Il posto non era tanto grande, la porta dava su una stanza quadrata, e c'erano due porte davanti all'entrata poi sulla sinistra c'e una scrivania in cui sta una persona a scrivere. Mentre sulla destra c'e una porta in cui c'e una finestra smerigliata in cui non si poteva vedere chi stava all'interno tranne le ombre. E accanto all'entrata ci sono delle sedie e la guardia fece cenno a Karin di sedersi, cosa che fece subito. Dopo di che, la guardia si diresse verso la porta con la finestra smerigliata e bussò. Dopo un po entro'. E quasi subito si apri da capo e la guardia disse.

- Signorina potete entrare.

- Daccordo. - Quindi si alzo' dalla sedia e entro dentro.

La stanza in questione e povera di mobilio. Aveva solo un attaccapanni vicino alla porta in cui sta una giacca di colore blu. Poi davanti a lei sta una sedia, e piu avanti sta una scrivania e dietro ad essa sta un uomo che poteva avere 45 anni e si vedevano dei capelli bianchi. L'uomo in questione disse.

- Sedetevi prego. - E indico' la sedia. Poi si rivolse alla guardia. - Potete andare vi chiamero.

- Daccordo capo. - Disse la guardia mettendosi sull'attenti, e dopo usci.

- Accomodatevi prego.

- Grazie ma e meglio che rimango in piedi se non vi dispiace.

- Invece io insisto. Sedetevi prego.

- Va bene se insistete non posso certo dire di no. - Quindi si accomodo' sulla sedia, intanto l'uomo prese un pacchetto di sigarette e se ne scelse una. E la offri' a Karin che disse.

- Non posso signore, non accetto cose che non conosco.

- Vorresti dire da persone che non conosci. - Disse tentanto di corregerla.

- No. Voglio dire proprio che non conosco cio che avete in quella scatola.

- Come ? - Domando' allibito' l'uomo dietro la scrivania e continuo'. - Non conosci le sigarette ? E da dove vieni ? Da Marte ?

- Sempre Marte mettete in mezzo. - Inizio' lei un po' scocciata, e continuo'. - Non e una volta che mi dite che vengo da Giove o dalla Luna, sempre e unicamente da Marte uffa. - Poi si calmo' e continuo'. - Per quando riguarda da dove vengo, e una lunga storia. - Poi chiese. - Allora, che dobbiamo fare qui.

- Potete aspettare signorina ?

- Daccordo. - Disse Karin e l'uomo premette un pulsante e dopo un po' qualcuno busso' alla porta. L'uomo disse. - Avanti. - L'uomo che entro, riconobbe chi era quello che stava sulla scrivania.

- Sentite sergente. - Disse il capo.

- Si capitano.

- Lo sai vero che abbiamo una gatta da pelare. E se non troviamo il bandolo della matassa, sono sicuro che vorranno il mio distintivo.

- Scusate capo. Ma la ragazza ? - Disse indicando Karin.

- Non preoccuparti tanto ho gia detto tutto alla stampa.

- Va bene capo, allora cosa devo fare ?

- Semplice mi devi trovare il maniaco che ha ucciso 18 persone. E bruciato vivo il capo di quella banda. Anche se non capisco il perche lo dobbiamo trovare. A volte sono strani i miei superiori.

- ... - Disse Karin.

- Perche' dite questo capo.

- Semplice, prima mi dicono di catturare il capo della banda, che stava dando fastidio a questa citta'. Poi uno e venuto a fatto fuori tutta la banda, e invece di fargli un monumento. Che fanno ? Lo vogliono ricercare per mettergli le manette e schiaffarlo in galera. Se ero io il capo facevo tutta un altra cosa.

- E cosa facevate in questo caso, capo ?

- Ordinavo di trovarlo per fargli fare una festa in suo onore. Se in questo momento stava qui e sapevo chi era, mi congratulavo con lui. In piu gli facevo la domanda che mi sta assilando in questo momento.

- ... - Disse Karin.

- Quale sarebbe ? - Domando' con curiosita' il sergente.

- Ho una voglia matta di sapere come ha fatto a fare quei segni sui corpi.

- Quali segni capo ?

- Quelli che sembrano dei graffi. La perizia sui corpi ci ha confermato che sono graffi. Ma sto aspettando quella definitiva. Ma vorrei sapere quale arma e in grado di fare quei segni. - In quel momento bussarono alla porta. E entro' un signore con un camice bianco e una busta in mano. Il sergente prese la busta e il capitano si alzo' e prese la busta e ando' vicino alla scrivania e poso' la busta sulla scrivania, poi il capo si risedette e guardando Karin disse.

- Potete andare. Tanto non credo che era qualcosa di importante. Quel mio adepto non ne combina mai una buona. - Si stava alzando quando bussarono alla porta. Il capitano disse di entrare. E sulla porta comparve la guardia che
aveva fermato Karin. E portava un foglio scritto che diete al capo e poi usci'. Lo stesso stava per fare il sergente, ma il capitano lo fermo dicendogli.

- Aspettate qui, vediamo cosa ci dice la perizia che ho avuto.

- E la ragazza ? - Disse il sergente.

- Ancora qui state ? - Disse rivolto a Karin. - Potete andare.

- Non date un occhiata al foglio che vi ha dato la guardia. - Disse Karin, mentre si alzava.

- Lo leggero' piu tardi. - Disse il capitano con tono annoiato.

- Invece voglio che lo leggiate daccordo.

- Daccordo. - Quindi lo lesse e alla fine si mise a ridere. - Hahahaha. Sergente questa e bella leggete anche voi. - Il sergente lo lesse e subito dopo si mise a ridere. Karin era arrabbiata e disse alzando la voce. - Cosa ci trovate di tanto divertente ?

- Non vi preoccupate signorina. E solo che questa e troppo divertente.

- Per me si e letto qualche fumetto prima di scrivere il rapporto. - Disse il sergente.

- Allora fatemi divertire anche a me, sempre se non vi dispiace.

- Daccordo, sentite. Ore 16:43 vicino ad un negozio di abiti una ragazza era caduta a terra scontrantosi contro un palo. Dopo qualche minuto la reazione. La ragazza in questione diete un calcio al palo e il sudetto si piego all'interno. Io subito sono andato di corsa a fermarla. Ho anche un altro che mi puo' confermare l'accaduto. La cosa che rimpiango a che non gli ho chiesto il nominativo. Quindi fatelo voi capitano. - Dopo che lesse, chiese a Karin. - Allora non e divertente ? - Poi disse con un po' serieta'. - Non e possibile che siete voi. Siete sia carina che magra. E poi avete delle belle gambe e quella minigonna vi va proprio bene. Ma non e possibile che voi avete potuto piegare un palo. Non ci credo neanche se lo vedessi.

- Daccordo come volete capo. Ma vi avverto, se non mi fate andare in galera, non mi vedrete piu qui.

- Ma perche' una ragazza carina come voi vuole andare in galera ? - Domando' un po' sorpreso il capitano.

- Per via che voglio vedere come'.

- Se volete vi accompagna il sergente a vederla.

- Daccordo, ma a una sola condizione.

- Quale sarebbe ? - Disse il capitano con curiosita'.

- Quella che poi mi mettete dentro. E alla fine buttate la chiave.

- Prima e meglio che la visitiate. E poi mi dite. - Disse il capitano, e disse rivolto al sergente. - Accompagniate la signorina a farle vedere la galera.

- Come volete. - Disse il sergente e domando' a Karin. - Allora, vogliamo andare ?

- Subito, sono molto curiosa.

E uscirono dalla porta e presero' la seconda porta quella vicino alla scrivania, la aprirono e scesero delle scale e dopo un po' si vide un corridoio, lo percorsero e sul lato sinistro c'erano delle stanze con dei cancelli come porta. Il sergente disse.

- Ecco le galere. Allora ti piaciono ?

- Si. - Inizio' lei e chiese. - Posso entrare ?

- Vediamo se riesci a convincere il capitano.

- Sono certa che ci riusciro', vedrete. - Quindi risalirono e dopo un po' si ritrovarono nella stanza e il capitano si alzo vedendoli. Poi disse. - Sergente secondo la perizia l'arma potrebbe avere qualche centrimetro di lunghezza, ed e a forma di artiglio con tre punte.

- ... - Disse Karin.

- Allora ti piaciono ? - Disse il capitano rivolgendsi a Karin.

- Si e so anche come convicerti, a farmi rimanere dentro per un giorno.

- Lo voglio proprio vedere. - Disse in tono canzonatorio.

- E sarai accontetato. - Detto questo apri la mano e la posiziono' di taglio vicino alla scrivania e disse. - Volete scommettere che riesco a rompere questa scrivania ?

- Ma dai non dite cose che non potete mantenere signorina.

- Facciamo cosi se la rompo vado in galera fino a domani alle 8:00

- E se non ci riesci ? - Disse il sergente.

- Me ne andro via subito e non mi vedrete tanto facilmente.

- Va bene sono daccordo. Tenta, ma non ci riuscirai. - Disse il capitano.

- Mai fidarsi delle apparenze. - Rispose Karin. Detto questo, mosse la mano in alto e poi diete un colpo alla scrivania che pero' non si ruppe. E Karin meravigliata disse. - Come' possibile ?

- Visto signorina ? Che avevo ragione io. - Disse il capitano.

- Allora tanto vale che me ne vado. Ciao e scusate il disturbo.

- Ciao ci sentiamo. - Disse il capitano, e Karin usci.

Intanto alla polizia il capitano disse.

- Mi sono dimenticato di sapere il suo nome.

- Tanto. - Disse il sergente. - Non credo che serviva.

Nel prossimo episodio

Il suo tentativo di finire in prigione è fallito, ovviamente non è tipa da lasciar perdere. Son certo che ci riproverà in futuro. Ma ora, cosa combinerà ? Lo leggerete nel prossimo episodio. ^_^

Note