Evergreen Tales #1
"Preludio Parte 1"

Da questo episodio inizia la seconda stagione della serie Diana Fox.

Riassunto



Tempo lettura circa

Ci troviamo all'interno di una foresta con alberi dal tronco grigio e foglie lievemente
grandi. Ogni foglia può avere uno dei seguenti colori: Rosso, giallo, verde, nero.
Vediamo camminare su una stradina improvvisata attraverso gli alberi. Una cucciola
di volpe antropomorfa con pelo quasi totalmente bianco, con punta del naso e punta
della coda neri, capelli a caschetto neri. Occhi celesti. Indossa una camicetta bianca,
gonna ampia rosa, calze bianche e scarpe senza tacco rosa. E sull'orecchio destro
indossa l'orecchino con base ad anello, catenina e un ciondolo piatto che ha la forma
di un libro marrone scuro e sull'angolo superiore destro sta posata una farfalla con
le ali colorate in quattro sezioni. L'ala sinistra e composta dai colori celeste e bianco,
mentre l'ala destra ha i colori rosa e argento. La cucciola guardò con stupore i vari
animaletti che si trovavano sopra ad alcuni rami, questi animaletti sono simili a dei
uomini in miniatura, il loro volto e' composto solo da un'occhio, mentre sulla loro
testa cresce un cappello a mo di fungo di vario colore. Alcuni di essi stavano
dormendo appallottolati come i gatti, altri invece camminavano a 4 zampe tra i rami.
La piccola continuò a camminare senza notare che si stava perdendo. Ad un punto
si fermò e si guardò intorno per poi dire.
- Mamma. Papà, fratellino, dove siete ? - Iniziò ad avere paura e quei animaletti che
da prima la stupivano, adesso le incuterono timore e lieve paura. Continuò la sua
camminata piuttosto timorosa, voltando il suo sguardo da prima a destra e poi a
sinistra. Sentì in lontananza un rumore e lei domandò. - Sei tu, papà ? - Iniziò
a tremare lievemente e proseguì la sua camminata finchè uno dei animaletti decise
che i suoi capelli fosserò un buon posto per dormire, quindi saltò giù dal ramo e finì
sopra la testa della cucciola. Sentendo questo peso sulla sua testa, si spaventò a
morte o quasi e corse via piu veloce della luce mentre l'animaletto tentò di aggrapparsi
ai capelli sperndo di non venir sbalzato dal veicolo in corsa. Ma non ci riuscì, percui
saltò verso il più vicino tronco e osservò la volpina allontanarsi di corsa mentre
urlava dalla paura.

La sua corsa finì all'ingresso di una radura nella foresta. La cucciola riprese fiato
con occhi chiusi, poggiando la zampa sinistra sul tronco dell'albero al suo fianco.
Dopo di che, aprì gli occhi e rimase stupita dal luogo. Era una radura circolare,
circondata da alberi e al centro si vide, sopra un piedistallo rettangolare basso nero,
la statua bianca di un cavallo non antropomorfo. L'animale aveva due coppie di ali,
lei si avvicinò con curiosità dicendo. - Che cosè ? - Lei notò che sul piedistallo c'era
una targa ovale con all'interno vari simboli. La piccola disse con curiosità. - Che
strani segni. - Continuò divertita. - Sono sicura che il mio istruttore saprebbe dirmi
cosa sono, lui sa tutto. - Disse infine orgogliosa. Osservò poi il cavallo e lo accarezzò
sentendo il freddo della pietra. Osservò con curiosità le ali e disse sognante. - Mi
piacerebbe tanto avere le ali. - Accarezzò anche la coda dicendo. - Chissà se anch'io
avrò una coda cosi grande. - Continuò con la zampa destra ad accarezzare la statua
e poi disse seria. - Sono sicura che papà saprà chi raffigura. - E guardandosi intorno
disse. - Sara meglio che vada a cercarli, saranno in pensiero per me. - Si voltò dando
le spalle alla statua e si allontanò ritornando sulle sue zampe. Ma sentì una voce
maschile che la terrorrizzò. - Fermati cucciola.
- C.. C'è.. C'e qualcuno ? - Si voltò ma non c'era nessuno a parte la statua. E lei
disse. - Nella sala di istruzione si diceva che il vento potesse parlare ad alcuni esseri
speciali. Ma non pensavo che lo fossi anch'io. - Disse contenta e continuò. - Non vedo
l'ora di dirlo a... - Si rattristò dicendo. - Vero, papà non vuole che frequenti chi non
è una principessa come me. - E continuò decisa. - Non mi sembra giusto. - Continuò
un pò imbarazzata. - Mio fratello minore non è una principessa. - E finì con sguardo
triste. - Eppure è l'unico amico che ho.
- Non ti spaventare cucciola. - Sentì di nuovo quella voce e lei disse. - Io sono
coraggiosa lo dice anche mio papà. - Disse seria. Poi disse a bassa voce
pensierosa. - Stupida, il vento lo sa già. - In quel momento sentì un rumore e vide
che la statua iniziò a sgretolarsi. La coraggiosa volpina tremò dalla paura per ciò
che stava vedendo, la statua divenne un cavallo bianco non antropomorfo con
criniera e coda dorate, occhi blu intenso, con due coppie di ali blu che sfumano sul
celeste, zoccoli dorati. Lui si avvicinò dicendo. - Non aver paura cucciola, non voglio
farti del male.
- V. Ve.. Veramente. - Disse timorosa.
- Si. Smetterai di aver paura se ti dicessi che ho bisogno di una tua zampa ?
- Davvero, signor cavallino alato ? - Domandò sorpresa.
- Si. Ma non ora cucciola. Per ora, ti chiedo di mantenere segreto il nostro incontro.
- Lo giuro da brava cucciola, sarà il nostro segreto. Ma... Quando dovrò darti una zampa ?
- Lo saprai quando arriverà il momento. - Disse il cavallo che ritornò sopra il piedistallo
e ridivenne una statua. E in quel momento la cucciola sentì due voci maschili e una
femminile che la chiamarono gridando.
- DIANA !!
- DIANA !!
- SORELLA !!!
- SONO QUI. - Gridò lei, poi si zittì e pensò. - " Non posso spezzare il giuramento
portandoli qui. " - Quindi andò verso la stradina da dove era arrivata e disse a bassa
voce voltandosi verso la statua. - Questo posto sarà il nostro piccolo segreto. - E
corse via inoltrandosi nella foresta.

Tanto tempo dopo.

Vediamo la stessa volpina molto più grande che entra nello spiazzo. Lei è una volpe
con pelo completamente bianco, con zampe dello stesso colore, a parte la punta
delle orecchie di colore grigio chiaro, il naso di colore nero cosi come la punta della
coda e i suoi capelli lunghi. Occhi celesti. Indossa una maglia con maniche corte
rosa con al centro il disegno di un drago orientale nero con occhi rossi visto di lato,
con un artiglio che tiene una sfera bianca. Blu jeans con dei piccoli strappi alle
gambe, non indossa scarpe. Sull'orecchio destro indossa un'orecchino con base ad
anello catenina e un ciondolo piatto che a la forma di un libro marrone scuro e
sull'angolo superiore destro sta posata una farfalla con le ali colorate in quattro
sezioni. L'ala sinistra è composta dai colori celeste e bianco, mentre l'ala destra ha
i colori rosa e argento. Lei si avvicinò alla statua dicendo con sguardo basso è tono
triste.
- Mi dispiace non esser venuta prima. La mia vita è molto cambiata dal nostro primo
incontro. - E guardando la statua accarezzando il muso con la zampa sinistra
disse. - Spero che mi perdonerai. - In quel momento la statua si sgretolò mentre la
volpina si allontanò, si vide lo stesso cavallo dell'ultima volta che disse andando
verso di lei. - Non ti cruciare cucciola.
- Non sono più una cucciola. - Iniziò lei arrabbiandosi leggermente.
- Ma ricordo ancora con nitidezza il nostro primo incontro. - Iniziò lui superandola,
lei si voltò mentre il cavallo continuò. - Come se il tempo si fosse fermato.
- E io devo ringraziarti, per avermi dato fiducia anche se ero solo una cucciola. - Disse
abbassando lo sguardo.
- Io ho visto dentro di te e sapevo che la mia fiducia era ben riposta. - Iniziò lui
girandosi andando verso di lei. E continuò spalancando le ali. - Hai ancora il
tuo desiderio da cucciola ?
- Quale ? - Domandò lei non ricordandosi.
- Quello di avere le ali per poter volare. - Rispose lui avvicinandosi al suo muso.
- Era uno stupido desiderio di una cucciola che aveva tutto. - Disse girando il muso
a destra chiudendo gli occhi. Poi disse guardandolo con decisione. - Quando potrò
darti una zampa ?
- Il momento arriverà quando tu avrai dimenticato il nostro incontro.
- Non dimenticherò mai il nostro incontro. - Disse seria.
- Vorrei tanto che fosse cosi... - Rispose lui che andò verso il piedistallo e si voltò
dicendo. - Fino ad allora, son certo di tenerlo a bada.
- Chi devi tenere a bada ? - Domandò lei con leggera insistenza. - Il cavallo ritornò
statua e la volpina gridò. - Rispondimi !!! - Un'ombra nera con occhi verdi brillanti
partì dalla statua arrivando alla volpina e disse con tono cavernoso. - Non riuscirai
ad aiutare il tuo amico.
- Ch.. Chi sei tu ? - Iniziò lei leggermente impaurita.
- Doveva pensarci prima. Ma ora questo regno sarà mio, per l'eternità !!
- Che sta succedendo.. - Disse lei allarmata.
- Sappi cucciola di volpe, che non hai nessuna possibilità contro il mio potere.
hahahahaha. - La volpina non sentì più il terreno sotto le zampe e cadde nell'oscurità.

Gridò svegliandosi di colpo. Ci troviamo nella stanza di Diana. La stanza è in questo
modo: Un letto singolo al centro del lato nord, una porta in fondo al lato sud, una
finestra posta al lato ovest della stanza. Da cui entrarono i primi raggi dei 3 soli che
spuntavano all'orizzonte. Un comodino con due cassetti al lato destro del letto. Le
pareti della stanza erano di colore simil legno con dei led all'interno del soffitto.
La volpina che indossa una camicetta del pigiama di colore rosa, poggio la schiena
sulla spalliera, e abbassò il muso mentre si illuminò la sua figura. Disse.
- Come è possibile che ho dimenticato il nostro incontro ? Scusami.. - In quel
momento la porta si spalancò e si vide Aran che indossa solo dei pantaloni neri.
Lui è una volpe di pelo arancione con zampe di colore marrone scuro, coda arancione
con la punta di colore bianco. Le orecchie erano di colore grigio scuro.
Occhi e punta del naso di colore nero. - Tutto bene sorella !!! - Corse verso di lei e
chiese vedendola. - Che ti è successo ?
- Nulla fratello. - Disse lei guardandolo lievemente rattristata. Dalla porta sbucò la
testa e il busto della scorpiona Schira, che indossa un top bianco. E chiese. - Come
sta la nostra volpina preferita.
- Sto bene Schira non preoccuparti. - Rispose lei e disse a suo fratello. - Tranquillo,
ho solo fatto un sogno di quando ero cucciola.
- Di quel tempo ? - Domandò sorpreso e chiese con curiosità. - Allora perchè hai
gridato ? Mi hai sempre detto che eri amata dalla tua famiglia.
- E non ho mentito. - Rispose lei guardandolo e continuò con sguardo basso e con
tono triste. - Il mio sogno non riguardava la mia famiglia.
- Ah no ? - Disse sorpreso e continuò. - Cosa stai nascondendo a tuo fratello ?
- Il mio incontro speciale. Che non riguarda il mio bel volpone.
- Il tuo incontro speciale ? - Domandò lui non capendo e in quel momento entrò
Schira, una scorpiona di colore marrone scuro, occhi rossi, coda nera e punta del
pungiglione bianca. Ha 4 gambe con estremità inferiori a punta e due braccia con
chele al posto delle mani, capelli a caschetto biondo scuro. Le domandò un pò
preoccupata. - Stai bene sorella ? - Indossa una gonna ampia di colore blu.
- Si. - Iniziò lei e continuò guardandoli. - E so cosa devo fare.
- Cosa ? - Domandarono entrambi.
- Bisogna prepararsi per un viaggio. - Disse lei seria.
- Per dove ? - Domandò Aran.
- Per la citta di Ostik. - Rispose e pensò. - " Mi dispiace Angus, ma devo rompere la
mia promessa. " - E guardando con serietà i due continuò. - Fratello, Schira. Ci
incontriamo nella sala riunioni tra mezzo rò.
- Ho capito sorella. Ti aiuterò a risolvere il tuo problema.
- Conta pure su di me. - Disse seria e decisa la scorpiona. - Quindi entrambi
uscirono dalla stanza e la volpina scese dal lato del letto vicino alla finestra e disse
osservandola. - Finalmente potrò darti la zampa che mi hai chiesto tanto tempo fà.
Non ti deluderò. - E si alzò uscendo dalla stanza.

Dopo mezzo rò, ci troviamo all'interno della sala riunioni, la sala è in questo modo.
Di forma quadrata con un paio di divani neri a tre posti, un paio di tavolini bassi
davanti ai divani, e null'altro. I muri di pietra erano spogli e non c'era altro mobilio.
L'ingresso alla stanza era nella parte est nell'angolo sud-est. In questa stanza non
c'era solo il trio composto da Aran, Diana e Schira, c'erano anche: La gatta Vicky
Kitting, con pelo e orecchie nere, capelli lunghi bianchi e punta della coda bianca.
Punta del naso rosa, occhi gialli. Lei indossa una maglia con maniche corte bianca,
gonna lunga blu scuro e stivali neri. E la volpe maschile Arty. Lui è piu alto di Diana
e di Aran con pelo marrone e bianco, punta della coda e delle orecchie nere. Occhi
neri. Indossa una maglia con maniche lunghe marrone e pantaloni neri, non indossa
scarpe. Erano tutti seduti sui divani. Diana e Aran insieme e gli altri sull'altro divano.
Fu la gatta nera che iniziò dicendo.
- Qualsiasi cosa che dirai Diana, non mi farà desistere da accompagnarvi.
- Stessa cosa vale per me, mia cucciolotta zuccherosa. - Disse Arty e continuò un pò
imbronciato. - Mi da fastidio dover ogni volta mettermi da parte durante una vostra
missione pericolosa.
- Lo so Arty. - Iniziò lei guardandolo dolcemente e continuò. - Ma stai tranquillo
volpotto. Questa volta Schira non verrà con noi.
- Mi vuoi tagliare fuori ? - Domandò sorpresa la scorpiona.
- Non solo te, anche il resto della squadra. - Disse seria la volpina.
- Cosa è questa novità sorella ? - Domandò sorpreso suo fratello.
- Questa missione è iniziata nella mia vita precedente, prima che venissi adottata
dalla sua famiglia. - Disse indicando il fratello.
- Mi vuoi spiegare che hai in mente sorella ? - Domandò suo fratello.
- Aran. Lo sai che ora sei tu la mia famiglia. - Disse seria la volpina.
- Non è solo lui !! - Disse una voce femminile e entrò nella stanza una lupa
antropomorfa con pelo grigio chiaro, orecchie grigio chiaro con piccole chiazze
bianche, occhi neri, coda e zampe di colore grigio, capelli a caschetto castani.
Indossa una camicia con maniche corte nera, gonna corta e stretta bianca, scarpe
con tacco nere. E continuò mettendosi davanti ai due divani. - Anch'io faccio
parte della tua famiglia.
- No Elari. E lo sai bene. - Rispose seria e continuò. - Lo sai che non ho più nulla da
spartire con il mio vero fratello. Ma prima che obbietti come tuo solito, sarà meglio
che segui il mio ragionamento.
- Ti ascolterò Diana e poi ti risponderò. - Rispose lei con sguardo deciso.
- Grazie Elari. - E disse a Aran. - Come stavo dicendo prima di essere interrotta. Lo
capisci che tu sei la mia unica famiglia.
- Si.
- E che entrambi abbiamo trovato dei compagni fedeli per il resto della nostra vita.
Tu con la tua Vicky e io con il mio bel volpachiotto. Per questo, sarebbe ingiusto
non farli partecipare in questa missione che mi riguarda da vicino.
- Anche tuo fratello ti riguarda. - Disse Elari.
- In passato, ma ormai l'ho dimenticato.
- Mi dispiace dirlo sorella. Ma loro, non sono per nulla preparati ai vari rischi che
noi, come Speed Fox, corriamo nelle missioni. - Disse seria la scorpiona.
- Ma questa missione è differente. Ma lasciate che vi spieghi. - Iniziò lei chiuse gli
occhi poi li aprì osservando i presenti e iniziò a raccontare. - Quando ero cucciola,
la mia vecchia famiglia viaggiava per tutta Huranim. Del resto, erano pur sempre
i regnanti di una delle regioni piu popolose del pianeta.
- Se la tua famiglia regnava su una regione. - Disse sorpreso Arty.
- Non mi hai mai detto che eri una principessa. - Disse stupita Vicky.
- Perchè non serviva a nulla. Non ero cosi entusiasta nel rivangare il mio passato,
anche se, grazie a mio fratello, ho dovuto affrontare quei tempi. - Disse con sguardo
abbassato e poi continuò guardando i presenti, Elari inclusa. - Stavo dicendo. Un
giorno, la nostra famiglia si era fermata a Ostik, e mio padre aveva deciso di fare
una pausa pranzo all'interno della foresta vicino alla città.
- E poi, cosa ti era successo ? - Domandò con curiosità Arty.
- Ero una cucciola piuttosto curiosa all'epoca. - Iniziò vergognandosi un pò e
continuò. - Era raro che potessi allontanarmi. In effetti, grazie ad una piccola
distrazione dei miei genitori, mi addentrai nella foresta osservando con stupore
tutti quei alberi. Si, nel nostro castello avevamo un pò di alberi, ma era nulla in
confronto a quella foresta. - E si vergognò leggermente dicendo. - Devo ringraziare
anche la mia paura che ha fatto si di incontrarlo.
- Chi ? - Disserò i presenti.
- Io lo ribattezzato Angus, ma non so il suo vero nome. - Disse imbarazzata. E
continuò seria. - Lui mi disse che sarebbe venuto il momento in cui io gli avrei dato
una zampa.
- Chierdere una zampa ad una cucciola ? - Domandò stupito Aran.
- Ma ora non sono più una cucciola e ho paura che il momento sia arrivato.
- Ma Diana, non pensavo che avessi paura. - Disse sorpresa Vicky.
- Sai quante volte in passato ho avuto paura di lasciarci la coda ? Ho perso il
conto. - Disse sorridendo imbarazzata. - Quindi si, anch'io ho paura. - Disse infine
seria.
- Si, sapevo che eri una principessa. E' stato tuo fratello a riferirmelo. - Iniziò Elari
e continuò. - Ma personalmente. Tratto tutti i miei nemici alla pari, indifferentemente
se sono reali o meno.
- E ti sei comportata bene. Non perchè ho avuto una disgrazia, devo avere la vostra
compassione.
- Di che disgrazia stai parlando ? - Domandò sorpresa la gatta.
- Come ho detto, io son stata adottata. Questo perchè c'e stata una lotta al potere.
Per salvare i cuccioli reali, ci hanno separati, se non ci fosse stata quella lotta,
insieme alle origini della famiglia della mia vera madre, non starei qui a parlare con
voi. - Disse seria e continuò guardando la lupa. - Quindi il mio vero fratello non ti
avrebbe conosciuta.
- Ho capito il tuo punto di vista Diana, ma non ciò non cambia che io faccia parte
della tua famiglia. Anche da parte di un fratello che odi.
- Il tempo sta facendo svanire quell'odio. Ma non cambia che oramai lui non esiste
più nei miei pensieri. Perciò Elari, sarà meglio che rimani qui. - E si rivolse ad
Aran. - Capisci perchè ho voluto loro due ?
- Si, sorella. - Iniziò lui e disse a Schira. - Veis, ti lascio il comando della Speed Fox.
- Agl'ordini volpone. - Disse seria e continuò - Mai il team starà in chele più sicure.
- E io ? Non conto più nulla per voi ? - Domandò la lupa incavolandosi.
- E va bene Wodalf. - Iniziò Diana e continuò. - Tu aiuterai Schira a coordinare l'intera
squadra. Credi di riuscirci ? - Domandò infine guardandola furbescamente.
- Credi di star parlando ad una lupachiotta ? - Rispose lei con sguardo incavolato.
- Lo diranno le tue azioni. - Disse seria e disse alla scorpiona. - Grazie, amica
mia. - Poi chiese a suo fratello. - Quando potremo partire per Ostik ?
- Mi metto subito all'opera sorella.
- Arty, Vicky, preparate i bagagli.
- Non vedo l'ora di partire. - Disse contenta la gattina.
- Tranquilla volpina, sarai al sicuro con me. - Disse il suo volpotto.
- Grazie, ma non vorrei soffocare di attenzioni, vero fratello ?
- Ci penserò io a guardarti la coda. - Rispose lui serio.
- E io la tua fratello. - Rispose lei seria. E lui uscì dalla stanza. Elari le chiese. - E tu,
che farai.
- Mi allenerò per dare una zampa a Angus. E tu, mi aiuterai. - Disse seria e con
decisione. Quindi tutti uscirono dalla stanza tranne Elari che le disse. - Ti aspetto
nella stanza di allenamento. - La volpina fece cenno di si con la testa e dopo che la
lupa lasciò la stanza, Diana abbassò lo sguardo e la testa pensando. - " Sarò ancora
degna del mio desiderio o tutti gli eventi passati lo hanno cancellato
definitivamente ? " - Si alzò convinta e disse. - Lo saprò quando arriveremo a
destinazione. - Si incamminò verso l'uscita dicendo contenta. - Preparati alla
sconfitta lupa. Ahahah. - E usci dalla stanza.

Tempo dopo a Ostik, la città era un misto di case di pietra e altre con legno preso
dalla foresta vicina. L'albergo da cui uscì il gruppo delle tre volpi e una gatta, era
fatta di legno a 5 piani. La porta d'ingresso era a due ante trasparenti. Fu Vicky
che indossava una camicetta senza maniche blu chiaro, gonna corta a tubino bianca
e stivaletti corti neri, che parlò. - E ora, cosa facciamo Diana ? - La volpina indossava
una maglia senza maniche rosa chiaro, pantaloni bianchi, non indossa scarpe ma
all'orecchio destro indossa il suo orecchino con base ad anello, catenina e un ciondolo
piatto che ha la forma di un libro marrone scuro e sull'angolo superiore destro sta
posata una farfalla con le ali colorate in quattro sezioni. L'ala sinistra e composta
dai colori celeste e bianco, mentre l'ala destra ha i colori rosa e argento. Rispose
all'amica. - Ci dividiamo, noi due andiamo alla ricerca di una biblioteca. Devo sapere
di più sulla statua di Angus. Voi ragazzi invece, informatevi al solito modo. Fra due
Ro ci incontriamo qui e ci scambiamo le informazioni raccolte davanti ad una buona
coda di volpe.
- Come vuoi sorella. - Rispose Aran che indossa una maglia con maniche corte bianca,
jean's neri e stivali marrone scuro. Lui prese di peso Arty che indossa una camicia
verde scuro, pantaloni blu, non indossa scarpe. E lo portò via. Diana disse a
Vicky. - Da dove pensi che dobbiamo iniziare ?
- Direi dalla reception. Sono certa che loro sapranno sicuramente se esiste una
biblioteca in città.
- Magari una rifornita come la Sage Fox, vero amica mia ?
- Già. Direi che un pò mi manca. - Iniziò lei e continuò. - Che ne dici se prima di
iniziare la ricerca, non chiamiamo Scotty ?
- Non abbiamo molto tempo da perdere. - Iniziò la volpina e continuò. - Tu chiama
Scotty mentre io chiedo informazioni, va bene ?
- Grazie Diana. - Rispose lei e entrambe entrarono nell'albergo.

Un pò di tempo dopo, entrambe uscirono e la volpina domandò all'amica. - Come
sta Scotty ?
- Sente la nostra mancanza, ma non se la passa male.
- E tua sorella Violet ?
- E' da 200 giò che ha lasciato la città. - E disse pensierosa. - Chissà dove si trova
adesso.
- Invece Walter ? - Domandò con curiosità la volpina.
- Scusa Diana, ma potevi esserci anche tu. Cosi facevi il terzo grado a Scotty.
- Hai perfettamente ragione. - Iniziò lei imbarazzata e continuò. - La receptionist mi
ha indirizzato verso il pozzo saggio. Secondo lei dovrebbe essere la cosa più simile
a una biblioteca.
- Non conoscono cosa sia una biblioteca ? - Domandò stupita la gatta.
- Sembra di no. Ora concentriamoci Vicky e chiediamo in giro.
- Non dirmi che lei non ti ha dato indicazioni ? - Domandò Vicky leggermente stupita.
- Si. - Iniziò la volpina e continuò imbarazzata. - Ho paura che ho fantasticato troppo
durante le sue spiegazioni.
- Per quale motivo ? - Domandò l'amica non capendo.
- Ecco.. Ho pensato a come sarebbe una biblioteca con quel mome.
- Certamente non sarà un pozzo. - Disse seria Vicky e continuò. - Su Diana, chiediamo
indicazioni. - E la coppia al femminile si incamminò alla ricerca della biblioteca.

Entrambe si trovarono davanti ad un pozzo di pietra. Senza la parte superiore con
il secchio in cima. Il pozzo era in mezzo ad un piazzale rettangolare con 8 strade di
sabbia. La volpina disse sorpresa.
- Ditemi che è uno scherzo. - In quel momento le sue orecchie si impuntarono e sentì
dei rumori provenire dal fondo del pozzo. Si guardarono entrambe e la gatta
chiese. - Chi va prima ?
- Riguarda me, perciò, scendo per prima. - Quindi sali sul muretto e cercò una scala
per scendere con sua sorpresa, non esisteva nulla del genere e lei si chiese. - Come
faccio a scendere ?
- \ Abbiate la fede nella conoscenza. /
- !?!?!? - Entrambe non capirono anche perchè non capivano da dove arrivava quella
voce.
- \ Uffa, mettete una zampa in fallo e fidatevi. /
- Daccordo. - Rispose seria e pensò un pò timorosa. - " Speriamo bene. In caso
contrario sarebbe una perdita di coda cosi sciocca. " - Alzò la zampa destra e la mise
nel vuoto. Con sua sorpresa non cadde, bensì sentì dello strano materiale sotto le
sue zampe e lei pensò. - " Hai capito il trucco. " - E disse alla sua amica. - Su, vieni.
- \ Solo un'assetata alla volta. Vi dirò io quando potrete raggiungere la vostra
amica. / - Disse la voce.
- " Ah. " - Pensarono entrambe e la volpe scese lentamente nel pozzo.

Ci troviamo in una stanza romboidale fatta di mattoni di pietre con al centro della
stanza, al posto di scaffali con i libri, ci sono tanti finti pozzi sul pavimento. Intorno
a qualche pozzo c'erano due o tre animali antropomorfi, e per ogni animale c'era
una schermata di ciò che voleva leggere. Al centro del lato nord-est della stanza
c'era una doppia porta scorrevole, e a destra della porta c'era un pozzo scrivania e
dietro di essa c'era una talpa maschile con pelo marrone scuro, capelli corti neri,
occhiali da vista sul muso. Naso e zampe rosate. Indossa un gilè celeste, camicia
bianca e pantaloni blu chiaro. Appena lei entrò nella stanza la talpa disse sorpresa.
- Questo odore... Non potete essere davvero voi.
- Ci conosciamo ? - Domandò lei guardandolo con curiosità.
- Ovvio che voi non mi conoscete, come potete. Sono passati moltissimi giò da
quella notizia apparsa sul notiziario locale. Ma io, non vi ho dimenticata, anche se
anch'io ero cucciolo quando ho sentito per caso il vostro odore. Sono certo che
eravate molto carina come cucciola. - I presenti si voltarono e Diana vedendo la
reazione dei presenti, andò con un salto dietro il pozzo bancone e disse seria e a bassa
voce. - Io non sono lei.
- Eppure avete un'odore molto simile. Per caso, siete la sua gemella segreta ? - Domandò
lui con curiosità.
- No, avevo solo un fratello che non esiste più. - Disse seria e a bassa voce poi
chiese. - Cosa posso fare per non spiattellare a tutti che mi avete riconosciuta ?
- Ecco, potreste rispondere alla mia domanda.
- Quale ? - Domandò a bassa voce.
- Perchè siete ritornata dopo tantissimo tempo.
- Se promettete di mantenere il segreto.
- Ve lo giuro. E poi state pur tranquilla principessa, che pochi sono quelli che
guardando al passato lontano. E' da molto tempo che i cittadini di questa città si
concentrano più sul presente e sperano nel futuro.
- Lo spero per voi, se non volete che mi arrabbi. - Rispose lei a bassa voce ma con
tono lievemente arrabbiato.
- Sia mai. Questo pozzo conosce benissimo anche il lato ufficiale. - Disse serio e
domandò. - Che buon odore vi riporta a Ostik ?
- Voglio sapere tutto riguardo quella statua nella foresta. - Disse con tono normale
ritornando dall'altro lato del bancone.
- Ah. E' il vostro passato che vi chiama.
- Si. Ditemi, come posso fare le ricerche senza creare problemi ?
- Abbiamo una sala apposita per le questioni delicate. - Disse lui e in quel momento
entrò Vicky che disse osservando il luogo. - Che strana biblioteca, non ti sembra
Diana ? - Alcuni dei presenti si voltarono verso la gatta e la volpina rispose. - Hai
proprio ragione. - Poi chiese alla talpa. - Vogliamo un angolo dove non essere
disturbate durante la nostra ricerca.
- Ma certamente. - Rispose lui e dal muro sud-ovest si formò una porta scorrevole
in cui si vide una piccola stanza quadrata con al centro un pozzo e lui disse. - Ecco
la vostra stanza.
- Quando vi dobbiamo ? - Domandò Vicky.
- Offre il pozzo. - Rispose lui e entrambe entrarono nella stanza.

Nella stanza che aveva muri viola. Diana e Vicky si guardarono frontalmente con il
pozzo in mezzo. La volpina disse.
- Ok amica mia, iniziamo la ricerca. - Quindi entrambe si miserò a cercare le notizie
riguardo la statua. Mentre la porta della stanza si chiuse.

Loro stavano osservando le varie notizie, ma mentre Vicky cercava notizie riguardo
la statua, la volpina si era soffermata su una schermata particolare e disse a bassa
voce.
- Non è la prima volta che tento di fuggire dal mio passato. E come la volta precedente
è stato il passato a trovarmi. - Disse osservando la notizia della visita dei reali nella
citta di Ostik. E si vide l'ologramma di lei da cucciola, poi accarezzò la linea
argentata sul collo, pensando con sguardo triste. - " Pensavo di aver chiuso con il
passato, dopo la sconfitta di mio fratello. Invece, avevo dimenticato la cosa più
importante. La promessa fatta ad Angus. " - E osservando la gatta immersa nella
lettura, pensò avendo delle lacrime agli occhi. - " Mi dispiace averti coinvolta. " - Si
asciugò le lascrime pensando. - " Anzi, non dovevo coinvolgere nessuno. " - E disse
seria e decisa. - Si !! Riguarda solo me.
- Hai detto qualcosa ? - Domandò la gatta osservandola e continuò guardandola. - Che
ti succede amica mia ?
- Ho sbagliato. La promessa l'ho fatta io, non voi. - Disse convinta.
- Ma al tempo eri una cucciola, non potevi dare una zampa. - La giustificò.
- Ma ora si. Posso dargli una zampa anche da sola.
- Se ti sentisse tuo fratello. - Disse Vicky sorridendo divertita.
- Se parli di Aran, non è il mio vero fratello. - Disse seria e continuò
arrabbiandosi. - Stupida di una volpina, stupida, stupida. - E uscì di corsa dalla stanza
segreta. - Diana !! - La chiamò Vicky tentando di fermarla, non riuscendoci, lei vide
la volpina uscire dalla biblioteca e pensò tristemente. - " Cosa ti succede amica mia ? "

All'esterno del pozzo la volpina pensò.
- " Stupida che non sono altro. Io so dove si trova la statua. Non ho bisogno di
conoscere il suo passato. " - E corse via in direzione della foresta ai limiti della città.
Nello stesso momento sali dal pozzo la gatta e pensò osservando Diana mentre si
allontanava. - " Ho bisogno del mio volpone. Solo lui potrà fermare sua sorella. " - E
corse via alla ricerca dei maschi.

Tempo dopo. Ci troviamo all'interno della foresta, la volpina stava correndo attraverso
gli alberi dal tronco grigio e foglie lievemente grandi e ogni foglia può avere uno dei
seguenti colori: Rosso, giallo, verde, nero. Ad un punto, lei fermò la sua corsa e si
guardò intorno dicendo.
- A quanto pare sono sola. Proseguiamo. - E iniziò a passeggiare osservando e
assaporando il rumore della foresta. Alzò lo sguardo e vide alcuni ominidi e disse
sognante. - Questo luogo mi fa ritornare cucciola. - In quel momento uno dei ominidi
saltò sulla sua testa e lei disse prendendolo con la zampa sinistra. - Non aver
paura. - Continuò la passeggiata mentre accarezzava il corpo dell'ominide
pensando. - " E dire che da cucciola avevo paura di voi. " - Sorrise al pensiero. Le
sue orecchie si alzarono e pensò seria. - " Mi sbagliavo. " - E disse seria e a bassa
voce. - Devo raggiungere Angus. - E riprese a correre tenendo sul petto l'ominide.

Diana riuscì infine ad arrivare al suo traguardo. Ossia una radura circolare circondata
da alberi. Ma la volpe ebbe una brutta sorpresa, la statua del cavallo era stata
distrutta, i pezzi erano sparpagliati per tutta la radura. Sul piedistallo rimasero solo
le 4 zampe. Lei si inginocchiò, sconvolta da ciò che stava vedendo e l'ominide la
lasciò ritornando all'interno della foresta. Lei disse.
- Cosa ti hanno fatto Angus !! - Si avvicinò a carponi verso i pezzi dicendo
sconvolta. - Ti dovevo dare prima una zampa, perchè mi son dimenticata,
perchè !!! - E iniziò a piangere mentre tentò di raccogliere tutti i pezzi. - E' tutta
colpa mia. Tutta colpa mia.
- Diana !! - Si sentì chiamare, lei si voltò e disse. - Fratello, ho fallito. Ho fallito
totalmente. Non ho potuto far nulla.
- Non è colpa tua sorella. - Disse Aran tentando di calmarla.
- Non è colpa mia ? Non è colpa mia ? - Disse incavolandosi e continuò con
rabbia. - E' tutta colpa mia !! Ho dimenticato il nostro incontro !!! Non doveva
andare cosi... Non doveva.
- Fai bene a disperarti cucciola. - Si sentì una voce a lei familiare. Diana si alzò
lasciando a terra i pezzi raccolti e disse incavolata. - Chi sei ? E cosa hai fatto ad
Angus.
- E cosi che lo chiami ? - Domandò stupito e rise con malvagità per poi dire. - Ha
tentato in tutti i modi di chiudermi nel mio recinto. Ma io sono troppo forte per lui
ed era questione di poco prima che conquistassi tutto il suo regno.
- Fatti vedere. - Disse incavolata la volpina asciugandosi le lacrime. In quel momento
la statua si ricreò con solo alcuni pezzi tra cui un ala e il muso del cavallo. Il resto
era occupato da un corpo nero con una coppia e mezza di ali nere. Lui disse
avvicinandosi alla volpina e cambiando voce. - Cosa ti succede cucciola ? Non mi
riconosci ?
- NO !! Non sei tu. Smettila di prendermi per la coda e rivelati !!! - Disse incavolata.
- Ahahaha. Sei arrivata tardi, non potrai mai salvare il tuo amico di giochi.
Hahaha. - Il corpo scomparì facendo cadere al suolo i pezzi di statua, insieme al
muso di pietra. D'istinto la volpina prese il muso e in quel momento.

Si ritrovò in cielo con in mano il muso della statua. Sotto di lei c'era una distesa
di sabbia e lei si chiese stupita.
- Che posto è mai questo ? - Ma la sua voce la sentì solo lei, era sola nel cielo. In
quel momento, la volpina notò un gruppo di 5 animali antropomorfi e disse stupita
riconoscendoli. - Ma quelli !!!

Si ritrovò al loro fianco e lei disse incredula.
- Ma quella. Sono io !!! - E l'altra Diana disse. - Si Vicky. A quest'ora mi stavo
osservando incredula, dopo di che...

Improvvisamente, entrò all'interno di un vortice di sabbie mobili che la portarono
nel sottosuolo. Si ritrovò in una grotta in cui al centro c'era un lago limpido e al
centro di esso un'arco bianco con strane scritte dorate. Lei domandò.
- Che posto è mai questo ? - In quel momento il muso della statua si allontanò da
lei e galleggiò davanti al suo muso e sentì la voce di Angus che disse. - Ti ringrazio
della tua venuta.
- Ma io.. Io ho dimenticato il nostro incontro, e della promessa che ti ho fatto.
- Non l'hai dimenticato. Altrimenti starei già vagando nelle tenebre.
- Mi stai dicendo che posso ancora farcela ?
- Si. Devi trovare al più presto questo luogo. Solo cosi potrai veramente darmi una
zampa.
- Ma non ho idea di dove si trovi.
- Eppure, io vedo dentro di te che questo luogo ti è familiare, solo che ora lo hai
dimenticato.
- In questo caso sono certa che lo ricorderò al più presto.
- Diana ? Ti senti bene Diana ? - Si sentì la voce di Aran.

- Eh. Cosa ? - Iniziò lei scuotendo il muso e chiese guardando la zona. - Dove mi
trovo ?
- Non ricordi ? - Domandò sorpresa Vicky.
- Mi stavi facendo preoccupare sorella. - Iniziò Aran e continuò. - Stavi fissando
quel muso di pietra senza dire una parola. - La volpina poggiò a terra il pezzo di
statua e poi abbracciò suo fratello dicendo. - Scusami per tutto.
- Sei scusata. Ma ora, cosa dobbiamo fare ?
- Dobbiamo cercare un deserto.
- Su questo pianeta ? - Domandò stupito Arty.
- Si mio bel volpone. So che Huranim è coperto dai deserti. Angus mi ha rivelato
che dentro di me conosco quel deserto.
- Lo conosci ? - Domandò sorpresa Vicky.
- Si, amica mia. Ma per ora non lo ricordo.
- Possibile che sia una nostra vecchia missione ? - Chiese Aran.
- Si. Magari durante una delle nostre prime zampate contro mio fratello. - Disse lei
pensierosa.
- Molto probabile sorella. - Rispose Aran e chiese. - Quale sarà la prossima mossa ?
- Dare una zampa ad Angus. - Iniziò lei e disse a Vicky. - Perdona il mio comportamento
da cucciola.
- Oramai è passato amica mia. Stai tranquilla che daremo tutti una zampa al tuo
Angus.
- Non è mio... - Iniziò lei lievemente imbarazzata.
- Vorrei ben vedere. - Disse Arty con una punta di gelosia. E tutti si miserò a ridere
mentre ritornarono nella foresta, con destinazione il vicino paese di Ostik.

Fine prima parte.

Nel prossimo episodio

Il gruppo di Diana riuscirà a dare una zampa ad Angus ? La risposta forse alla prossima parte. ^^;

Note

Nota dell'autore: Gli avvenimenti in questa storia avvengono qualche giorno dopo
l'ultima visita dell'alieno Alex Mirai. Visita che potrete "vedere" nel one shot: I 20
Anni. Ovvero un one shot creato per i 20 anni di scrittura per hobbit. In più, questi
avvenimenti mettono le basi per la futura serie: Evergreen Tales©. Ossia: Diana
Fox© 2°.

Curiosità: Easter egg

Il drago sulla maglia che indossa Diana da "ragazza", rappresenta Sin. Il drago che
dona i poteri a Yoko Momori, della serie mai partita: Fighting XX Girls.