Alexia #17
"Il Primo Combattimento di Karin"

Come dal titolo, Karin dimostra bene o male di saper combattere ma..

Riassunto

Alexia è diventata Karin dimenticandosi tutto il suo recente passato e grazie all'idea di Michele viene fatta passare per figlia adottiva della famiglia. Quindi inizia la sua nuova vita dalla stessa scuola che frequentano i figli Tomas e Mary. Una volta che son terminate le lezioni ritorna a casa dove dopo un pò, viene presentata ad un ospite poi va in sala giochi e qui Mary riceve delle minacce dai ragazzi piu grandi. Quella stessa sera è l'aliena che minaccia il capo di questi ragazzi che, il giorno dopo, se la prende con Tomas. Michele allora va dalla polizia, ma Alexia non rimane ferma dando un'ultimissima possibilità al capo, prima di incavolarsi totalmente.

Tempo lettura circa

Il giorno dopo alle 7:30. Michele ando' nella stanza di Karin e bussò.

- Haawwnn. Dove sono ? - Disse Karin appena si svegliò grazie al rumore della porta. Si guardò intorno e vide la sua stanza. Disse. - Come ci sono arrivata ? Mi ricordo che stavo seduta su una panchina. Forse senpai Michele mi dara' una risposta.

- Karin ci sei. - Disse Michele.

- Si senpai Michele aspetta che mi vesti.

- Va bene, ti aspetto nella sala da pranzo.

Detto questo Michele ando a fare colazione, mentre Karin vide cosa doveva mettersi per la scuola e decise per una gonna lunga, scarpe con il tacco basso, maglia blu con uno stemma al lato, frontiera nera con due fiocchi ai lati. Poi usci dalla sua stanza e si sciolse i capelli facendoli ritornare lunghi come prima. E ando nel bagno si lavò il viso e poi ando nella sala da pranzo.

- Buongiorno a tutti. - Disse Karin.

Quando entro nella sala da pranzo, c'erano tutti. Sarah, Michele, Tomas e Mary.

- Ben svegliata Karin. Sei pronta per iniziare la tua prima settimana di scuola ? - Disse Tomas.

- Si anche se non so cosa devo portare a scuola.

- Non c'è problema per questo. - Disse Michele. - Oggi ti accompagnero io e parlero al preside.

- Mi dispiace solo di una cosa.

- Di cosa Karin. - Disse Michele.

- Non credo che Tomas potra' venire con noi. Vero ?

- Hai ragione Karin. - Disse Michele. E poi si rivolse al figlio. - Tomas tu rimani qui ti devi riposare oggi e non uscire.

- Che bello. Come vuoi tu padre. - Disse allegro Tomas.

- E pronta la colazione. - Disse Sarah.

E tutti si sedettero sulle sedie e fecero la colazione. Alla fine Michele, Mary, e Karin. Uscirono e andarono a scuola. Sul viaggio tutti non dissero' una parola solo dentro la scuola iniziarono a parlare.

- Non vedo l'ora che vedo gli altri professori. - Disse Karin.

- Scusami, ma oggi non vedrai nuovi insegnanti. - Disse Mary.

- Perche ?

- L'orario comprende 2 di lettere e 3 di scienze.

- Quindi se ho capito bene verranno solo, senpai Matteo e senpai Kentaro.

- Brava Karin hai indovinato.

- Mi dispiace molto, e quando verranno dei nuovi insegnanti.

- Bho. E chi lo sa. - Disse Mary facendo spallucce. - Noi abbiamo avuto sempre questi insegnanti. Solo se uno di loro e malato viene il sostituto. Ma quando viene noi, non facciamo niente.

- Non lo sapevo.

- Scusami Karin. - Disse Michele. - Mentre tu vai nella tua aula insieme a Mary, io vado alla presidenza. Piu tardi verro' a darti i libri.

- Grazie senpai Michele. Ma prima di andarmene mi potrai togliere un dubbio.

- Si. Quale sarebbe ?

- Ecco vedi. Mentre stavo cercando Ryoshi, ma non lo trovavo. Ma vicino al fiume mi e sopraggiunta dal nulla una stanchezza che non c'è la facevo piu a tenere gli occhi aperti e mi misi a dormire sopra una panchina. Questa mattina, anzichè trovarmi sulla panchina come era piu logico mi sono trovata nella mia stanza. Mi puoi dare delle spiegazioni ?

- Veramente e stato il tuo compagno ad avvisarmi che eri scomparsa. Quindi sono uscito a cercarti e alla fine ti abbiamo trovata, e ti abbiamo portata a casa.

- E andata davvero cosi ?

- Se non ci credi domandalo al tuo amico. Se vedi sta parlando con alcuni suoi amici.

- Va bene, vado a dirglielo.

- E meglio che non ti muovi Karin. - Disse Mary.

- Perche ?

- Altrimenti lo metterai in imbarazzo.

- Cioè. Ah, ho capito !! Grazie di avermi fermata Mary.

- Non c'è di che Karin. Ora andiamo nella nostra classe.

- Ciao senpai Michele. - Disse Karin salutandolo. E andarono nella loro aula. Mentre Michele ando alla presidenza. Intanto Mary e Karin si fermarono proprio vicino alla porta della loro classe. Mentre Mary aprì la porta Karin disse. - Abbiamo 10 minuti di tempo, prima di entrare.

- E cosa vorresti fare ? - Chiese Mary.

- Voglio fare una visita hai vari piani. Iniziando dal primo e finendo all'ultimo.

- Non mi dire che lo vuoi fare veramente.

- Perche ? C'è qualcosa di strano a farlo ?

- No. Se ti fermi al quarto. Si. Se vai fino al quinto.

- Perche ?

- Sai la banda che a ridotto Tomas in quella maniera anche se non era cosi grave come sembrava.

- Lo so benissimo che frequentano il quinto anno di questa scuola e quindi stanno al quinto piano.

- Ma allora ? Perche ci vai.

- Non credo che mi faranno qualcosa visto che certamente mia sorella gli avra dato un ultimatum a modo suo.

- Tu dici. E come lo fai a saperlo.

- Non lo so. E stato Tomas mi ha detto che mia sorella sapeva cosa gli avevano fatto, e che quindi li doveva convincere a modo suo.

- Ma sei sicura Karin che tua sorella li abbia convinti.

- Lo spero. Altrimenti.

- Altrimenti cosa Karin.

- Glielo dicevo io.

- Ma sei pazza a metterti contro quella banda. - Disse sorpresa Mary.

- " ???? " Scusa Mary, ma se sono stati loro ad iniziare.

- E proprio questo e il punto. Quelli lo fanno apposta per poter divertirsi con chi si crede un eroe.

- Tu dici Mary ? Vedrai che io saro un osso piuttosto duro. Ma ora devo venire con te in classe.

- Hai cambiato idea Karin. - Disse stupità Mary.

- No, e solo che sto vedendo senpai Matteo che dirigersi verso di noi. - Era vero ! Il professore di lettere si stava avvicinando alla loro classe. E subito Mary entro seguita da Karin. Si sedettero nei loro posti, e subito entro il professore di lettere seguito da Ryoshi che di corsa andò al suo banco e il professore disse.

- Aspettate un attimo, vediamo se sono riuscito a indovinare questa volta.

- Cosa fa ? - Disse a bassa voce Karin.

- No, e che a volte gli piace vedere se indovina quando suonera la campanella.

- Davvero ? Ed e divertente ?

- Non lo so. A me sembra noioso tentare di indovinare il momento che suonera la campanella. E ti diro di piu. Il professore sbaglia sempre di qualche secondo in anticipo. Quando dice che ora deve suonare. Ma per quanto tenti. Non e mai sceso sotto i dieci secondi di anticipo.

- A me sembra divertente. - Disse Karin. - Vuoi vedere che riesco a indovinare.

- Tu ! Non ci credo. - Disse Mary.

- Vedremo. - E in quel momento Matteo disse. - Ora. - Ma la campanella non suonava, e Matteo prese il tempo che stava passando da quando lo aveva detto.

- Aspetta, vedi cosa ti combino. - Disse Karin. E aspettò qualche secondo e poi disse. - Din, don, la campanella e suonata. - Tutti si girarono verso di lei. Mentre appena aveva finito la frase la campanella suonò. Poi il professore si avvicino e disse.

- Come ci sei riuscita ?

- Grazie a voi e ha quello che mi ha detto Mary.

- Cioè. Puoi spiegarmi ?

- Non dite cosi senpai Matteo, altrimenti mi montero' la testa con questa sensazione di superiorita di fronte a voi. Siete voi in verita mi dovete spiegare la vostra materia.

- Si hai ragione Karin. Ma sono curioso di sapere come hai fatto.

- Ora vi spiego senpai Matteo. Per primo. Mary mi ha detto che voi non scendete mai sotto i dieci secondi di anticipo.

- Ho capito. Quindi ti sei limitata a aspettare i cosidetti 10 secondi per poi parlare e quindi indovinare.

- Mi dispiace senpai Matteo. Ma anch'io ho sbagliato.

- Come ? Se ti abbiamo sentito tutti che mentre parlavi era suonata la campanella, e tu dici che hai sbagliato.

- Proprio cosi senpai Matteo io ho detto una frase molto piu lunga del vostro ORA. Quindi mi e stato piu facile indovinare, perche da quando l'avete sentita fino a quando ho finito. Sono passati alcuni secondi. E in questi secondi e suonata e non da quando ho iniziato.

- Hai ragione Karin. Il mio ORA. Dura solo qualche frazione di secondo. Mentre la tua frase, essendo una frase e molto piu lunga e quindi si spende qualche secondo a dirla. Brava Karin ma non capisco come io professore di lettere non sia riuscito a capirlo prima.

- Come avete detto voi a me. Tutti possono sbagliare.

- Davvero ? Non mi ricordo. Bene ora iniziamo la lezione. - E ando verso la cattedra, subito dopo Karin si alzo e disse. - Scusate professore non potrei andare a vedere se il padre di Mary sta arrivando.

- Ora invece ho capito io Karin.

- Cosa ?

- Ti sei dimenticata i libri a casa.

- Ma se io non li ho mai avuti i libri, questo e il secondo giorno che vengo a questa scuola.

- E vero ! Non so cosa mi stia prendendo oggi. Va bene Karin puoi andare. - Lei usci' e ando in presidenza bussò e dopo un po entro e disse. - Scusate, dove sta senpai Michele ?

- Come ? Non e venuto in classe tua a portarti i libri. - Disse stupitò il preside.

- No. Io ora sono scesa dal terzo piano e non l'ho incontrato.

- Strano. Uhmm.. Puoi venire Karin andiamo a vedere.

I due uscirono dalla presidenza e si diressero verso i bagni ma di Michele nessuna traccia. Poi salirono e andarono al primo piano ma anche qui niente. Poi salirono per il secondo piano e non videro niente poi Karin disse preoccupata.

- Spero che non gli sia successo niente.

- Non credo Karin. Forse sta gia nella tua classe.

- Come e possibile, visto che io sono appena scesa ora.

- Forse non hai notato che le scale sono poste alle due estremita' di ogni piano. Percui' puo' darsi che mentr etu scendevi le scale all'estremita' sinistra, Michele saliva usando le scale dell'estremita' destra.

- E io credevo che le altre servono solo per quelli del terzo fino al quinto. Mi avete convinta andiamo nella mia classe. - Salirono le scale, attraversarono il corridoio e si fermarono sulla porta della classe e il preside apri. Lui vide tutti che si alzarono e domando se era venuto il padre di Mary a portare i libri. Ma Matteo negò questo, allora preoccupato il preside chiamo l'insegnante mentre disse a Karin di rimanere nell'aula. Karin obbedì e rimase all'interno della classe.

Mentre sia il professore che il preside continuarono la ricerca e salirono il quarto piano. Intanto Karin.

- Ciao io vado.

- Dove vorresti andare Karin. - Disse Mary.

- Come dove ? A fare quella passeggiata.

- Non dirai sul serio !!!!

- E invece io vado.

- Scusami senpai Karin, ma non dovresti dissobedire all'insegnante. - Disse Ryoshi che in quel momento si era avvicinato alle ragazze.

- Scusami Ryoshi ma io non dissobedisco a nessuno. E poi senpai Matteo sta in classe ? - Domando' Karin rispodendo a Ryoshi.

- No. Senpai Karin. - Disse Ryoshi.

- Allora vuol dire che non mi vedra' uscire.

- Pero se vai in uno dei 5 piani. Lo dovrai incontrare per forza.

- Mi basta vedere a che estremita' va e io prendo l'altra.

- E come farai a sapere quale a preso.

- Sara la mia fortuna a scegliere.

- Fai come vuoi senpai Karin. - Disse demoralizzato Ryoshi.

- Grazie Ryoshi faro proprio quello.

E usci dall'aula e ando all'estremita sinistra e sali le scale. Percorse il quarto piano senza incontrare nessuno, poi dopo qualche esitazione sali il quinto e appena si giro per seguire il corridorio vide 5 ragazzi che avevano circondato Michele che stava a terra. Poi vide dall'altro lato sia il professore che il preside che stavano parlando. Ma non capiva cosa stavano dicendo. In quel momento Karin si mise a pensare. Ma vedendo i calci che subiva Michele, si decise e gli ando' incontro. Ma non di corsa, ando quatto quatto vicino al piu lontano. Mentre i cinque erano vicino a Michele. Karin busso' alla spalla di quest'ultimo. E mentre si giro un pugno gli arrivo in faccia, ma subito dopo senza nemmeno accorgene. Karin lo prese per la testa e lo fece incontrare con il ginocchio ma disse nervosamente.

- A me e quando ho messo sta gonna. - Intanto gli altri appena videro che il retro guardia era KO circondarono Karin. Ma lei non si fece soprendere e ando vicino ad uno di loro che subito fece partire un pugno, ma lei lo scanso abbasandosi e gli diete subito un pugno nello stomaco allora questo mise le mani sulla parte dolorante accasciandosi. Karin fece partire un calcio in direzione della faccia che lo centro in pieno. Ma gli altri non stavano a guardare infatti uno di loro senza farsi notare le arrivo dietro e stava per acchiaparla. Ma Karin diete una gomitata sempre nello stomaco. [ Forse e la parte che preferisce. NDR] E gli diete dei calci in direzzione delle gambe del nemico. Infine gli diete una serie di pugni in faccia. Ma non potè continuare perche il ragazzo era KO. D'un tratto si senti presa, e lo era da un altro nemico. E in quel momento gli altri due si avvicinarono e dissero.

- Ora si che ci divertiremo, e la prima volta che ti vediamo combattere Karin.

- Davvero ? Fatti il conto che mi e venuto spontaneo.

- Mi sembra ovvio visto che siete gemelle. - In quel momento fece uscire un coltello e lo avvicino alla maglia di Karin, ma lei dando un morso al coltello lo fermo allora il ragazzo fece per toglierlo ma non se ne veniva e disse.

- Sembra che si sia attacato hai suoi denti.

- Affpetta e veffrai. - Detto questo diete un calcio a chi l'aveva bloccata ma questo non si scompose.

- E credi veramente che quel calcio gli fa qualcosa. Hahaha. - Disse uno dei ragazzi. In quel momento Alexander usci dall'aula, e vedendo la scena disse. - Lasciatela andare.

- E inutile capo. Anzi ex capo.

- Come sarebbe a dire ?

- Noi siamo stati pagati da una persona che ci a chiesto di prendere la qui presente Karin. E tentare di farla fuori.

- Come sarebbe a dire farla fuori ? - Domando' stralunato Alexander.
- Non so perche ma ci aveva detto di non dirlo davanti a lei altrimenti sarebbero guai nostri, ma ormai lo abbiamo detto ma non credo che ci dara problemi.

Alexander vide meglio la scena e vide che Karin era abbracciata da un ragazzo, che si diceva che una volta preso dalle sue braccia difficilmente potevi uscire dalla morsa.

- Senti tu, non farle del male. - Disse Alexander.

- Non prendiamo piu ordini da te. Ormai io ce lo stretta e non me la faccio fuggire. - Detto questo la strinse piu forte, e Karin non riusci a trattenere il dolore che fece lasciar scappare il coltello dalla bocca, e fini a terra. Dopo di che sveniì.

- Come sono deboli queste ragazze. Svengono subito appena le abbracci.

Il ragazzo che aveva parlato prima si riprese il coltello da terra e si avvicino a Karin con il coltello e le strappo la maglia in quell momento Alexander disse.

- Che state combinando imbecilli !!!! - Quelli senza sentirlo dissero.

- Guarda che spettacolo.

- Si sono abbastanza grandi per la sua eta. - Disse chi l'aveva abbracciata.

- Ora che facciamo ? - Disse il terzo.

- Vi faccio una domanda, secondo voi se uno ci paga per farla fuori cosa possiamo fare.

- Hai ragione un lavoro ben pagato, va sempre portato a termine. - Disse il terzo.

- Sono daccordo con te. - Disse quello dell'abbraccio.

- Ok. Anche se mi dispiace un pò. In fin dei conti e anche una bella ragazza.

- Hai ragione capo.

- Scusa, ma io non sono il capo prendo solo le decisioni.

- Sentite. Lo dobbiamo fare qui il lavoro ? - Disse il terzo.

- No andiamocene via. Tu prendi la ragazza mentre io do un saluto al nostro ex capo. - In quel momento anche gli altri si erano svegliati. Quando notarono che la ragazza che li aveva battuti, era svenuta e portata sulle spalle di quello con le braccia forti. Lo seguirono anche se erano un po' doloranti. Intanto il capo ando vicino ad Alexander e disse.

- Ora noi andiamo. Un ultima cosa capo. Non credo che la vedrai piu.

- A me non mi interessa la sorella, ma voglio Alexia.

- Va bene ma noi lasciamo questa scuola. - Disse rivolto al preside. E si incammino' verso l'uscita della scuola. Intanto Michele si riprese e vedendo il preside disse.

- Grazie preside per avermi liberato.

- Veramente non e stata opera nostra. - Disse il preside.

- No ? E chi mi ha aiutato ? E poi dove sono finiti quei ragazzacci.

- Se ne sono andati non verranno piu in questa scuola, ma abbiamo dovuto pagare uno scotto.

- Quale sarebbe ? - In quel momento Alexander che era gia fuori dall'aula disse. - Non so cosa gli sia preso. Credevo che eravamo una banda affiatata come una squadra. E questi se ne vanno.

- Come sarebbe a dire non e colpa tua per una volta. - Disse Michele.

- Io in verita voglio Alexia e vedere chi e il piu forte niente di piu niente di meno.

- Come ? Non sei stato tu a fare del male a mio figlio.

- Io gli avevo ordinato di fermarsi. Ma loro non si fermarono.

- Chi loro, non mi dire che sono gli stessi di oggi.

- Si ed era quella la mia banda. Ma ora non ho piu nessuno. Gia in quell'occasione non mi ubidirono. Ma alla seconda volta che l'ordinai si fermarono facendolo scappare. No che io volessi dargliene ancora. Ma volevo che gli dava questo biglietto di ultimatum ad Alexia.

- E invece non lo hai potuto dare e cosi che oggi te la sei presa con me.

- Se vedi bene tu non hai tante ferite o dolori e poi tu stesso hai detto che non e colpa mia. - Si guardo e vide che come per Tomas non era grave come sembrava in piu si rimise subito in piedi.

- Allora come mai mi hanno solo fatto delle ferite. E poi se ne vanno per conto loro e per fortuna che non li vedro' piu in questa scuola.

- Gia anche se non vedrai anche un'altra persona. - Disse Alexander.

- Chi sarebbe ?

- La ragazza che veniva con Mary. In poche parole Karin.

- Cioè spiegati meglio. - Disse preoccupato Michele.

- Vedi Michele. - Disse il Preside. - E stata proprio Karin ad aiutarti. A combattuto contro sei persone e tre li aveva messi a tappeto. Ma poi si e fatta prendere da quel ragazzo famoso per la sua stretta, e gli e bastato poco per farla svenire.

- E ora ? Dove l'hanno portata.

- Hanno detto che la dovevano portare fuori.

- Senti preside, non portare fuori. Ma farla fuori. - Disse Alexander.

- E con questo ? Cosa cambia ? - Domando' il Preside.

- Proprio tu. Yatsu che credi nella giustizia, non sai che vuol dire farla fuori.

- Senti Alexander. Non aggiungere altro dimmelo e basta. - Disse scocciato il preside. E intervenne Michele. - Vuol dire che la vogliono uccidere.

- Cosaa!! E non lo dite prima. Andiamo di corsa. - Disse il preside, mentre gli altri due si misero la mano sulla fronte. Poi il preside si giro per andare alle scale. Ma non vide il professore di lettere. Senza pensarci due volte scese fino al piano terra, e vide il professore di lettere a terra con una ferita al braccio e il preside disse. - Cosa vi e successo.

- Sono stato ferito da quelli.

- E ora dove sono ?

- Non lo so. Sono usciti e si sono dileguati. - Mentre il preside accompagnio il professore alla presidenza. Vide sulle scale tre persone, ed erano Alexander, Michele e Mary.

- Preside. Sapete dove sono diretti ?

- Non lo so e meglio che mi aiutate. - Alexander e Michele accompagnarono il professore nella presidenza. E entrarono, anche il preside, e infine Mary. Matteo vedendo Mary disse.

- Oggi non si fa lezione.

- E qui vi sbagliate. - Disse il Preside.

- Cioe cosa volete dire signor preside. - Disse il professore.

- Che quell'aula non verranno i professori, fino a quando non ritroveremo Karin. Intanto telefono alla polizia.

- E meglio. - Disse Matteo.

- Non credo che ci riuscirete. - Disse Alexander.

- Perche no ? - Disse Michele.

- Perche hanno 15 minuti di vantaggio. Ma fate come volete.

- Ma in effetti. Perche mi devo preoccupare cosi tanto ? - Disse Michele.

- Come sarebbe a dire. - Disse stupitò Alexander. - Non volete che Karin ritorni a casa.

- Sai Alexander, se tu sapessi delle cose. Saresti piu calmo.

- Cose credete che sua sorella corra in suo aiuto.

- Si caro Alexander, forse non sai ma loro lo sanno subito. Se una si trova in pericolo, l'altra se puo' l'aiuta. Ma Karin non e tipa di poter aiutare Alexia. Quindi e Alexia che qualche volta aiuta Karin.

- Ecco perche quei cazzotti erano potenti e molto probabile che era Alexia che li guidava. - Disse il Preside.

- Cosa !! Cosa avete detto.

- Ho detto che quei pugni erano potenti.

- Ma i pugni erano pugni o solo colpi di mano aperta.

- Io potrei essere un po sordo, ma ci vedo ancora bene. I pugni che dava erano di questa forma. - Chiuse la mano e sferro in aria il pugno.

- Ora si che inizio a preoccuparmi sul serio. - Disse Michele.

- Cosè, ora ti sei reso conto del pericolo che corre Karin. - Disse ironico Alexander.

- Se sapessi caro Alexander, non diresti queste fesserie.

- Cosa facciamo adesso papà ? - Domando' preoccupata Mary.

- Non lo saprei Mary, non ci resta che andare a casa e aspettare.

- Andate. Io ho gia chiamato la polizia. - Disse il preside.

Dopo di che ando vicino a una serie di interrutori e ne premette uno. In quel momento suono la campanella di uscita, e tutti uscirono dalle aule per vedere come mai era suonata subito. Tutti scesero e videro il preside che subito inizio a parlare e disse.

- Cari alunni. Oggi fino a data da stabilire, e spero che duri meno di sabato, altrimenti si salta la fiera dei clubs.

- Non e giusto ci stiamo preparando come ogni anno. - Dissero alcuni.

- Io mica voglio che non lo dovete fare. Ma e successo che una vostra compagnia e stata rapita da dei ragazzi. Che facevano parte della banda di Alexander.

- Lo dicevo io che non doveva uscire. - Disse Ryoshi.

- Per farla breve. - Disse il preside. - Tra poco verra la polizia e tranne Alexander, il vostro insegnante di lettere e io. Tutti gli altri possono andare a casa fino a data da destinarsi.

- E fino a quanto ? - Disse un alunno.

- Fino al momento del ritrovamento di Karin viva e lo spero. Come spero che non sia gia' troppo tardi.

Detto questo, tutti riandarono nelle loro aule ma non si senti nessuno scendere. Allora incuriosito il preside ando alla prima aula e vide i ragazzi. Che con l'insegnante continuavano cio che avevano interotto allora il preside disse.

- Perche non uscite.

- E lo domandate pure !! - Disse un ragazzo. - Ci siamo messi d'accordo di non interrompere la lezione, perche Karin e stata rapita e non credo anche se non la conosco, lei vorrebbe che noi non studiamo anche se e successa questa disgrazia.

- Avete ragione non credo che neanche lei lo vorrebbe che io facessi uscire i ragazzi. Allora sabato si fara questa fiera e spero che anche Karin sia presente quel giorno.

Detto questo usci dalla classe e ando in presidenza. Chiamò a Michele e disse.

- Tu e tua figlia potete andare a casa, mi occupero io della facenda.

- Signor preside, mi farebbe una cortesia. - Disse Michele.

- Quale ?

- Di chiamare Franchie.

- Franchie. Chi Franchie ?

- Come chi ? Quello che vi aveva detto di prendevi tutto il merito per aver catturato quei due.

- Ah. Quel Franchie. Va bene e cosa gli devo dire.

- Ditegli di venire subito a casa.

- Va bene sara fatto e tu intanto curati.

- Grazie Yatsu.

- Questa te la perdono, ciao.

Padre e figlia uscirono, proprio in quel momento una macchina della polizia entrò nel cortile della scuola.

Intanto in un luogo i sei ragazzi stanno decidendo che fare di Karin.

- Allora. Quando la facciamo fuori capo.

- Perche prima non ci divertiamo.

- Allora. Perche non la svegliamo.

- Lo decido io quando si deve svegliare.

- Daccordo.

- " Bravi fatemi riposare, fino a che avro tutte le forze e poi vedremo chi sara a decidere. Capo dei miei stivali hahahaha."

Intanto in un luogo sconosciuto una persona osserva il monitor e pensa.

- " Spero che la facciano fuori subito. Altrimenti saranno loro ad essere uccisi, anche se la cosa non mi dispiacerebbe affatto. Cosi avrei l'occasione di vedere i suoi poteri all'opera. "

Nel prossimo episodio

Karin dopo un piccolo combattimento finito male, ora si trova prigioniera di un gruppo di ragazzi pagati per ucciderla. Come riuscirà a cavarsela ? Lo saprete al prossimo episodio. ^_^

Note