Alexia #14
"La Domenica Mattina"

Il giorno dopo, Karin si prepara ad uscire ed affrontare la sua prima domenica.

Riassunto

Alexia è diventata Karin dimenticandosi tutto il suo recente passato e grazie all'idea di Michele viene fatta passare per figlia adottiva della famiglia. Quindi inizia la sua nuova vita dalla stessa scuola che frequentano i figli Tomas e Mary. Una volta che son terminate le lezioni ritorna a casa dove dopo un pò, viene presentata ad un ospite poi va in sala giochi e qui Mary riceve delle minacce dai ragazzi piu grandi. Quella stessa sera è l'aliena che minaccia il capo di questi ragazzi, cosa farà ora il capo ?

Tempo lettura circa

Il mattino seguente Michele bussò alla porta della camera di Karin.

- Chi e ?

- Sono Michele, sei sveglia.

- Si che lo sono senpai Michele. Aspetta un attimo che esco. - Dopo un po usci'. Gli abiti che portava erano: Una maglia rossa con maniche corte, sopra un giubbotto estivo rosso, una gonna di colore rosa e scarpe nere. Disse. - Eccomi sono pronta, andiamo.

- Dove ? Karin.

- Non mi hai chiamata per andare in sala da pranzo.

- Che sbadato, hai ragione andiamo. - E andarono.

Karin vide il resto della famiglia gia in piedi e disse.

- Che ora sono.

- Sono le 8:00.

- Allora sono in ritardo.

- Per che cosa Karin ?

- Non devo andare a scuola. E voi Tomas,Mary non andate

- Karin, ti sei dimenticata che oggi e domenica. - Disse Sarah.

- Hai ragione me ne ero dimenticata. Aspettatemi qui.

E ando nella camera sua. Dopo 20 minuti usci e ando nel bagno, si lavo' la faccia e dopo essersi tolta l'acqua con un asciugamano ando di nuovo nella sala da pranzo. Quando la videro gli altri.

- Come mai ti sei cambiata. - Disse Michele

- Oggi avete detto che e domenica. Quindi, ho messo il vestito che avevo in mente di portare questo giorno.

- Ma cosi non credo che sara bello andare in sala giochi. - Disse Tomas.

- Tu dici.

- Si ne sono sicuro. Se fossi in te, mi metterei dei jeans, piuttosto che quella gonna lunga.

- Cosa mi consigli senpai Sarah.

- Vieni con me e vedremo. Intanto Mary metti le tazze e tu Tomas versa il caffe e il latte nella mia tazza.

- Hahahahaha. - Rise senza volerlo Karin.

- Cosa c'è Karin ? - Disse Sarah.

- Non so senpai Sarah. Solo che mi e venuto da ridere.

- Non farci caso cara. - Disse Michele.

Mentre Sarah e Karin andarono nella loro stanza. I rimanenti sistemarono il tavolo e misero cio che serve per fare colazione. Dopo un po si videro sia Sarah che Karin quest'ultima vestita come il giorno prima, ma con la differenza che aveva il giubbotto di jeans, e in piu una frontiera sopra i capelli. Appena la videro Tomas disse.

- Cosi va bene Karin anche se sembri un maschio.

- Davvero, anche senpai Sarah lo a detto. Ma io voglio cosi oggi.

- Scusa Karin. - Disse Mary.

- Si cosa c'è Mary.

- Va bene vestirti con i jeans, scarpe da ginnastica, maglia con scritto I LOVE KYOTO.

- E dove sta scritto Mary. Io non lo vedo. - Chiese sorpresa Karin.

- Se vedi bene, c'è un cuore vicino alla lettera I.

- E con questo. Cosa significa ? - Domando' con curiosita' Karin.

- Ora te lo spiego cosa significa. Si traduce I, cuore si traduce LOVE, e il nome della città KYOTO.

- In poche parole Mary. - Disse lei non capendo.

- Significa IO AMO KYOTO.

- Davvero non lo sapevo.

- Come ? Tu porti la maglia e non sai cosa c'e scritto sopra.

- Non lo sapevo. Scusami Mary.

- Non fa niente, intanto vieni a fare colazione. - E iniziarono la colazione.

Mentre la facevano Mary disse a Karin.

- Scusa mi ero dimenticata. Che porti a fare la frontiera ?

- Cose' la frontiera.

- Quella che porti sopra i capelli.

- Questa dici. - E si tolse la frontiera che hai lati ha dei fiocchi neri in abbinamento con la frontiera che era nera.

- Non lo so mi piaceva, e gli ho detto ha senpai Sarah a cosa servisse, e lei mi ha spiegato. Dopo di che lo portata come ha detto senpai Sarah.

- Ma non vedi, che quella frontiera ti da un tocco di femminilità. In evidente contrasto con il tuo abbigliamento tutto maschile. - Disse Mary.

- Scusa Mary, ma non ci ho capito niente. Puoi ripetere, in parole povere.

- In poche parole e meglio che togli la frontiera dalla testa. E ti metti un paio di occhiali da sole.

- Sempre sopra i capelli Mary.

- E certo No ? A posto della frontiera.

- Sai che ti dico Mary.

- Cosa.

- Aspettate qui, io vado in camera mia e vengo.

Dopo 10 minuti venne e videro' che sopra i capelli non portava niente.

- Che cosa ti e successo Karin. - Disse Michele

- Niente, mi sono tolta la frontiera.

- Scusa Karin, ma ti stai cosi tanto tempo per torglierla. - Disse Tomas.

- Quando tempo e passato.

- Fai finta che, da quanto ti sei svegliata e passata mezz'ora.

- Meglio, No ? Tanto vale che usciamo adesso.

- Ma non hai fatto colazione.

- E vero ! - Detto questo prese dei biscotti e del latte, fece una colazione veloce. E stava per andare alla porta. Gli altri videro che i capelli lunghi erano a forma di un unica treccia, e alla fine si era messo un fiocco rosso.

- Sei sicura di voler uscire in queste condizioni. - Disse Sarah.
- Quali condizioni ?

- La treccia non e molto ben fatta, sarebbe meglio che andiamo di nuovo in camera tua per aggiustarla.

- Ok andiamo senpai Sarah.

Andarono nella sua camera, dopo 10 minuti uscirono dalla stanza e andarono alla sala da pranzo. Karin si giro' su se stessa e disse

- Come sto.

- Stai bene Karin. - Disse Tomas.

- Allora andiamo.

- Va bene sono pronto e tu Mary vuoi venire.

- No. Non posso ho delle faccende da sbrigare.

- Come vuoi.

Andarono fuori dal portone, quando Tomas si ricordo' una cosa e entro in casa. In quel momento, una macchina nera transitava vicino alla casa. In un primo momento, superò la casa e stava per andarsene. Quando per un motivo ritorno indietro, e si fermo davanti al portone dove stava Karin. Poi il finestrino dell'auto si apri e si affacciò un uomo che disse.

- Da quanto tempo che non ci vediamo gattina. - Disse Dark.

- Scusi. Dice a me ? - Domando' lei sorpresa.

- Si proprio a te, cara gatta di fuoco.

- Mi scusi, io conosco un gioco e niente piu, in cui sta questo personaggio.

- Dici sul serio ragazzina.

- Non avrei motivo di mentire.

- "Uhm.." Scusami ragazzina, come ti chiami.

- Io mi chiamo Karin Walker e abito in questa casa.

- Grazie. Scusami, ma assomigli molto a una mia amica.

- Forse stai parlando di Alexia.

- Vedo che sai il suo nome. - Disse incuriosito Dark.

- Mi sembra ovvio signore, essendo che sono sua sorella gemella.

- Davvero. Non l'ha mai detto di avere una sorella.

- Puo essere che se ne sia dimenticata.

- Forse, e scusami per averti scambiato per tua sorella.

- Vi posso fare una domanda, signore.

- Si certo.

- Essendo che non so il suo nome. Lo potrebbe dire. Cosi che io la posso salutare quando se ne va.

- Hai ragione ragazzina. Il mio nome e Dark, Dark "Blue Tiger" Ray.

- Grazie senpai Dark. Ma vedo che avete da fare non vi voglio rubare piu tempo. Andate pure.

- Grazie. Ma abbiamo ancora tempo.

- Allora perche stanno correndo quelle macchine verso di voi. - E indico' delle macchine blu e bianche, Dark si giro' e appena le vide disse.

- Grazie ragazzina, forse un giorno ci rincontreremo.

- Ciao senpai Dark, abbiate cura di voi. - E l'auto nera si mise a correre verso una direzione ignota. Le macchine blu e bianche si fermarono. E uno si affaccio dal finestrino.

- Ciao Karin, ti ha fatto qualcosa.

- No senpai Franchie non mi ha fatto niente, abbiamo solo parlato.

- E dove sono diretti.

- Li ho visti solo andare diritto.

- Grazie Karin. - E le auto andarono verso la direzione indicata da Karin.

Subito dopo usci Tomas e disse.

- Andiamo alla sala giochi.

- Sai Tomas. Ho parlato con un signore che mi aveva scambiato per mia sorella.

- E ti ha detto come si chiama.

- Si. Si chiama Dark, poi a detto anche Blu Tigher, poi a anche aggiunto Rey.

- Karin se quello e inglese come penso, si scrive cosi Dark, Blue Tiger, Ray.

- Scusa Tomas ma ora dobbiamo andare.

- Hai ragione andiamo. - E i due andarono alla sala giochi.

Dopo che entrarono Karin vide una folla dentro questa sala giochi, rispetto alla prima volta che era entrata e disse.

- Come mai questa folla.

- Sai Karin, tutte le domeniche e cosi. Ecco perche a casa ti avevo detto di torglieti quella gonna.

- Per fortuna che ho seguito il tuo consiglio. - Tomas ando' alla cassa e si fece dare dei gettoni. Ne diete un po' a Karin questa immediatamente ando' a giocare al quel gioco. E era seguita da Tomas. Dopo che entrarono, quella stanza era affollata in piu si vide una coda dietro quel gioco.

- Ora non ci resta altro che aspettare. - Disse Tomas.

- Hai ragione, pero oggi e una bella giornata. Tomas.

- Cosa c'è Karin.

- Questi gettoni, se non li uso ora posso venire a usarli piu tardi.

- Certamente Karin.

- Una cosa Tomas. Tu devi rimanere qui ?

- Si. Perche ?

- Io allora vado a vedere questa città. Non mi piaciono i posti affollati.

- Non vuoi nemmeno aspettare che faccia una partita.

- Non mi va. - Disse Karin e mentre stava uscendo dalla stanza disse. - Io vado. - In quel momento una voce disse. - Senpai Karin. - Karin si giro e vide Ryoshi. - Ciao Ryoshi, non ti avevo visto. Dov'eri ?

- Stavo in fondo alla sala, dopo aver visto un gioco, avevo voglia di uscire dal quel casino e appena sono uscito ti ho vista senpai Karin.

- Senti Ryoshi, non hai voglia di farmi visitare questa citta'.

- Se vuoi senpai Karin, ti posso accompagniare.

- Aspetta, vediamo cosa vuole fare Tomas.

- Ehm.. Io non so. - Disse un po' imbarazzato. E alla fine prese una decisione. - No, Karin. Io rimango. - Poi i due stavano uscendo dalla stanza e Tomas disse. - Ci vediamo a casa.

- O piu tardi in sala giochi. - Disse girandosi Karin.

- Va bene divertitevi. - Disse infine Tomas, e subito dopo ando vicino a un gioco. Mentre Karin si mise in tasca i gettoni. Ma dopo un po li riprese e glieli diete a Ryoshi.

- Cosa ne dovrei fare. - Disse il suddetto.

- Ti puoi fare qualche partita. Io oggi non ho voglia di giocare.

- Ti senti bene senpai Karin.

- Si. Perche ?

- E va bene. Accetto. - Dopo di che i due uscirono, e si fecero il giro della citta. Karin era contenta, visto che era la prima volta che vedeva la città. Passo del tempo e i due erano vicino a una collina, in cui per salirla c'erano delle scale fino alla cima. Karin disse.

- Dove portano queste scale Ryoshi.

- Portano a un tempio, dove i fedeli vanno a pregare.

- Andiamo.

I due salirono le scale, dopo 5 minuti si trovarono in cima. Karin vide molte persone. Chi vicino a una statua, chi invece aveva in mano degli oggetti quadrati.

- Senpai Karin.

- Si. Cosa c'è Ryoshi.

- Scometto che e la prima volta.

- Hai ragione e la prima volta che vedo un tempio.

- Ti spiego. Vedi quelle persone che stanno vicino alla statua.

- Si. Cosa stanno facendo.

- Stanno pregando.

- E cosa sono quei quadrati che la gente porta.

- Sono amuleti portafortuna.

- Portafortuna ?

- Si, secondo la tradizione quei amuleti ti aiutano.

- Come fanno ad aiutarti.

- Vedi senpai Karin, ci sono degli amuleti per andare bene sul lavoro altri per avere fortuna al gioco e moltre altre cose.

- Davvero. E ti aiutano ?

- Si. Solo se li porti sempre con te.

- Allora compriamone uno, aspetta un attimo.

- Cosa c'è.

- Hai dei soldi tu.

- Non ti preoccupare senpai Karin.

- Allora andiamo anche se. "Uhm.. " Facciamo cosi.

- Cosa ?

- Ora noi continuiamo a vedere la citta, poi oggi pomeriggio vengo con o senza Tomas e ne compro uno.

- Se vuoi lo compriamo adesso. Senpai Karin.

- Mi dispiace, ma non voglio abbusare del tuo tempo, quindi continuiamo con il giro della citta.

- Come vuoi, senpai Karin. - I due scesero dalla collina e continuarono il giro. Alla fine si ritrovarono nelle vicinanze della sala giochi.

- Andiamo a vedere Tomas se e ancora dentro. - Disse Karin.

Andarono e non lo videro. Poi Ryoshi vide l'ora e si arcorse che erano le 12:42 e disse.

- Forse e andato a casa. - Disse Ryoshi.

- Credo che hai ragione Ryoshi, andiamo.

I due percorsero la via per andare a casa. Karin suonò il campanello del portone e si apri. Dopo di che ando alla porta e suonò ma non fece a tempo, perchè Mary apri la porta. Vedendola Karin disse.

- Cosa e successo. Mary.

- Vieni a vedere. Alexia.

- Cosè Mary ti stai confondendo. Io sono Karin non Alexia.

- Hai ragione Karin. Scusami ma se vuoi venire.

- Vieni anche tu Ryoshi. - Disse Karin.

- Meglio di no Karin. - Disse Mary.

- Perche no.

- Senti Ryoshi.

- Si senpai Mary.

- Per favore, puoi venire oggi pomeriggio alle 5:00.

- Come vuoi senpai Mary.

- Vedrai che Karin ti terra' compagnia per tutto il resto della giornata.

- Ma cose' successo ? - Disse Ryoshi, non capendo l'atteggiamento di Mary e continuò. - Scusa senpai Mary. E inutile che prometti cose che solo senpai Karin puo decidere.

- Hai ragione senpai Ryoshi. Ma sono cosi sconvolta.

- Si vede, ma dimmi cose' successo.

- Pero prima mi prometti che non farai niente Ryoshi.

- Prometto. Allora ?

- Vieni a vedere Ryoshi. Karin aspetta un attimo qui.

- Va bene Mary. - I due andarono nella stanza di Tomas, e dopo un po usicrono dalla stanza e lui disse.

- Ecco il motivo, va bene lo prometto non faro niente. - Disse Ryoshi.

- Grazie Ryoshi sapevo di contare su di te.

- I vostri genitori dove stanno.

- Verranno tra poco.

- Ci sentiamo. Spero che si risolva presto questo problema.

- Vedrai che si risolvera il prima possibile Ryoshi. - Disse Mary.

- Speriamo, ciao. - Dopo che Ryoshi se ne ando Mary accompagno' Karin nella stanza di Tomas. Karin vide, (anche se era un po' spaventata.) Tomas ridotto veramente male per non dire altro.

- Comè successo.

- Dopo che te ne sei andata, e venuto il capo Alexander nella sala giochi. Accompagnato da dei ragazzi e senza far finta di niente lo hanno chiamato. Che come mi ha raccontato Tomas, sono andati in un posto quasi desolato e li i suoi amici lo hanno ridotto in questa maniera, figurati che e riuscito a scappare altrimenti potevo trovarlo ancora peggio.

- Allora, non gli e bastato il messaggio di ieri.

- Ti senti bene Karin.

- Cosa. Cosè successo. - Disse Karin come appena svegliata.

- Hai parlato di messaggi.

- Messaggi. E cosa sono ? - Disse stralunata Karin.

- Non ci pensare Karin. - Dopo di che vennero i genitori, che suonarono il campanello. Mary ando ad aprire quando i genitori la videro.

- Cosa e successo Mary.

- Tomas e in condizioni pietose. - E andarono insieme alla stanza di Tomas. Dopo che lo videro andarono nella sala da pranzo, e Michele prese la parola.

- Chi e stato ?

- E stato Alexander il capo della banda del quinto.

- Se c'era Alexia gli avrebbe fatto vedere il fatto suo.

- Scusami senpai Michele. Perchè vuoi che sia per forza mia sorella potrei pensarci io.

- Tu no Karin, sei troppo piccola e poi oggi deve essere un giorno di festa. Quindi oggi pomeriggio andrai dove ti pare.

- Ma senpai Michele.

- Non contradirmi Karin, capito. E solo che non so chi ti potra accompagniare per farti vedere la citta', senza pensare a cio che e successo a Tomas.

- Scusami ma io volevo solo dare una mano.

- Lo stai gia facendo Karin. Quindi non ti preoccupare.

- Va bene. Come vuoi senpai Michele.

- Scusa papa' ma non esiste questo problema. - Disse Mary.

- Cioè. Cosa vuoi dire.

- Ho invitato il nostro compagno di classe alle 5:00.

- Non so come ci sei riuscita Mary. Ma hai fatto bene.

- Grazie papa'.

- Bene. Ora cara vai a vedere come sta Tomas. Mentre noi ci diamo da fare per preparare il pranzo.

- Grazie caro, ma non affannarti. Mi bastera che mi aiuta Mary a preparare il pranzo. Mentre Karin e tu state vicino a Tomas. - E fecero come aveva detto Sarah.

Nel prossimo episodio

La risposta del capo non si è fatta attendere colpendo Tomas, non penso che Alexia starà con le armi in mano.

Note