Alexia #10
"Ecco Karin"

Da qui parte la piccola storia con Karin.

Riassunto

Mary chiamo' Franchie', le si vedeva alla fronte un simbolo formato da un triangolo rosso con la punta verso l'alto lei in verita' e Alexia con il corpo di Mary. Dopo aver spiegato un po' di cose hai presenti. Chiese a tutti di riferire cio' a lei stessa. Ma Michele ha un'altra idea.

Tempo lettura circa

Da questo capitolo, prendono il via le avventure scolastiche e di vita normale di Karin. Una ragazza di 17 anni che e stata addottata dalla famiglia Walker. E si sono trasferiti nel primo piano della loro casa. (Prima abitavano al secondo piano.) La descrizione della casa in questione. Dopo entrati c'e un corridoio lungo che hai lati a delle porte. Subito vicino l'ingresso c'e un'altro ingresso in cui sta la sala da pranzo. Le porte sui lati erano 6, tre per lato. Quelle di sinistra erano le stanze di Karin,Tomas,Mary, gli ultimi due sono i figli naturali dei Walker. Mentre quelle di destra sono la stanza dei genitori, il bagno e il salotto. In fondo al corridoio c'e una porta sempre chiusa, che ne i Walker ne chi abitava prima erano riusciti ad aprirla.

Michele sta andando alla camera di Karin di prima mattina. Busso' e non ottenendo risposta apri la porta e vide Karin che sta dormendo. La chiamò.

- Karin svegliati.

- Chi e ? Che ora sono.

- Sono le sette e ora di andare a scuola. - Karin apri' gli occhi e esamino' la stanza, che e un rettangolo lungo con in fondo una finestra. A destra dopo il letto sta un armadio a due ante chiuso. Come stanza sembrava povera di mobilio ma non ci fece caso, poi guardò chi la chiamava e domando'. - Chi sei tu ?

- Come non ti ricordi ?

- Cosa dovrei ricordarmi. - Domando' lei sorpresa.

- Che ieri ti sono venuto a prenderti alla stazione.

- Io ? E quando e successo, non ricordo.

- Ora ti spiego, tua sorella mi ha detto che avevi bisogno di frequentare la scuola. Siccome hai abbandonato gli studi, subito dopo che sei stata promossa al secondo anno, per via che ti eri trovata un lavoro in un negozio. Ma dopo qualche mese ti avevano licenziata, quindi mi ha pregato se potevo farti continuare gli studi in questa scuola: Anche per fare nuove conoscenze.

- Davvero ? - Domando' lei non ricordando niente di tutto cio' e continuo' domandandogli curiosamente. - Mi dite chi siete voi ?

- Sono Michele e sono il padre di due ragazzi che si chiamano Mary e Tomas. Siccome la casa e grande, non c'e stato nessun problema ad averti con noi.

- E come si chiama mia sorella. - Domando' lei.

- Si chiama Alexia e mi ha pregata se, come ti ho gia detto, potevi proseguire gli studi.

- Grazie. Ma ora fatemi ricordare. Voi dite che io sono venuta in questa citta per proseguire gli studi. E che dovrei ringraziare voi e mia sorella per questa opportunita'.

- Si, e esatto Karin.

- Va bene anche se non ricordo niente, faro' come dite. E spero proprio di vedere volti nuovi.

- Brava Karin cosi mi piaci. Ora alzati e andiamo a fare colazione.

- Non posso.

- Perche ?

- E lo dite anche. Perche ci siete voi !!

- Scusa hai ragione. - Rispsoe lui e usci' dalla stanza.

Michele ando' nella sala da pranzo e vide Sarah e le disse.

- Ti piace la nuova casa ?

- Si mi piace ed e piu spaziosa. - Rispsoe lei poi domando'. - I nostri figli stanno ancora dormendo.

- Si. Intanto la nostra figlia addottiva si e appena alzata.

- Quale figlia addottiva ?

- Come quale ? Cara. Karin no.

- Hai ragione. Sara meglio chiamare Mary ora.

- Andro' nella sua stanza.

Michele ando nella camera di Mary, che era la centrale mentre quella di Tomas era la piu vicina alla porta non aperta, infine quella di Karin era la piu vicina alla sala da pranzo. E apri la porta, quando un cuscino gli venne recapitato in faccia.

- Papà non vedi che mi sto spogliando. Vattene via.

- Scusa Mary. - E se ne ando con il cuscino in faccia nella sala da pranzo.

Quando lo vide, Sarah disse.
- Nostra figlia si e alzata.

- Come hai fatto a capire.

- Ci vuole tanto, chi ti potrebbe buttare in faccia il cuscino. - Disse lei sorridendo. Dopo che se lo tolse, ando al telefono e fece un numero.

- Pronto ? Stazione di polizia.

- \ Si, qui e il centralino cosa desidera. /

- Sta l'ufficiale Franchie.

- \ Attendete. / - Passo qualche minuto dopo di che risposero. - \ Qui il Detective Franchie. Chi mi desidera. /

- Sono Michele.

- \ Ciao Michele da quando che non ci vediamo. /

- Si proprio da ieri. Senti Alexia e partita.

- \ Per dove ? /

- E andata a trovare gli zii.

- \ Cose' uno scherzo Michele. /

- Non sto scherzando. Pero mi ha lasciata un dono.

- \ Quale sarebbe? /

- Vieni questo pomeriggio dopo pranzo e lo vedrai. - Dopo di che chiuse il telefono, e una voce alle spalle lo spaventò.

- Ciao papà. - Michele sobalzo', poi si girò e vide Tomas e gli disse. - Non farmi spaventare Tomas.

- Scusa.

- Non fa niente, mi raccomando capito.

- Si, ho capito. - E andarono nella sala da pranzo.

Dopo un po' di tempo venne Mary. Quando il padre la vide, la chiamo e disse.

- Mary.

- Cosa vuoi papa' ?

- Alexia se ne andata.

- Cosa ? Non mi a dato il tempo di salutarla dopo che ci ha salvato la vita. (Vedi Alexia 4°)

- Non ti preoccupare, ci ha lasciato un dono.

- E quale sarebbe questo dono.

- Una figlia addottiva.

- Cosa ! E chi sarrebbe ?

- Ora verra'. - Nel frattempo che aspettarono. Sarah aiutata da Mary preparava e metteva sul tavolo la colazione, per cinque persone. Infine aspettarono l'arrivo di Karin. Erano le sette e 10 ma non si faceva vedere allora Sarah disse. - Caro vai a vedere tu, cosa e successo a Karin.

- Chi sarebbe Karin. - Disse Mary.

- E la nostra figlia addottiva. - Rispose il padre.

Dopo di che ando nella camera di Karin bussò ma non ottenne risposta e apri la porta. Ma non c'era nessuno subito Michele penso alla doccia, e chiamo Sarah e disse.

- Cara vai tu nel bagno non si sa mai.

- Non sta in camera sua.

- No.

Sarah entro nella camera di Karin e apri l'armadio ma vide che era vuoto, e ando subito nelle altre camere e apri le porte. Nella camera di Tomas vide solo l'armadio aperto e alcuni vestiti sul letto. Poi ando nella camera di Mary bussò e senti la voce di Karin.

- Chi e ?

- Sono Sarah.

- Chi sarebbe ?

- La madre di Mary.

- Ho capito entrate.

Sarah entro nella camera di Mary. Intanto i due figli specialmente Tomas non vedeva l'ora di andare a scuola, prese dallo zaino il cronometro. Ma quando il padre lo vide disse.

- Smettila con quel cronometro dovete andare a piedi tutti e tre.

- Come ? E la macchina ? - Domando' Mary.

- Per ora non c'è l'ho.

- Hai ragione papà lo avevo dimenticato. - Dopo qualche minuto venne Karin accompagnata da Sarah e disse.

- Buon giorno a tutti.

- Grazie, anche a te. - Dissero in coro. Mary la vide e stava per dire qualcosa. Quando il padre la chiamo' e andarono in corridoio.

- Padre, cosa significa ?

- Senti non dire niente capito. E fai finta che non e successo niente. Quella e Karin una ragazza che deve proseguire gli studi e ha 17 anni. Ora vai e dille questo. - Tutte' due andarono nella sala da pranzo. Michele inizio' a parlare.

- Come ti senti Karin.

- Bene grazie, mi vanno bene questi vestiti, mi scuserai Mary se li ho presi dal tuo armadio.

- Non ti preoccupare Karin, tanto, quando mi piacera un vestito tuo avro l'opportunita di metterlo.

- E vero ma non ho vestiti io ho cercato dentro l'armadio ma non c'era niente.

- Hai ragione Karin. - Disse Michele, e continuo' per tranquillizzarla. - Vedrai che quando tornerai da scuola avrai l'armadio pieno. Ci pensera mia moglie.

- Grazie, mi fido di vostra moglie. Sono sicura che scegliera bene. Scusate cose' quell'oggetto rotondo vicino all'oggetto quadrato.

- Ti spiego. Quello quadrato si chiama televisione, mentre quello tondo si chiama orologio.

- A cosa servono, se non sono indiscreta.

- Non dire cosi Karin. - Inizio' Michele piuttosto sorpeso dal suo comportamento gentile ed educato pensando anche che lei non e della Terra. E continuo' sorridendo. - La televisione serve per sapere tutto sul mondo che ci circonda. Mentre l'orologio ti dice l'ora.

- E che ora sono ?

- Te lo dico subito. - Guardo l'orologio e vide che erano le 7:30 e glielo riferì. Poi disse. - Tra poco andrete a scuola non vi potro accompagniare per via che la macchina e dal meccanico. Finite la colazione e andate a prendere gli zaini per andare a scuola.

- Scusate. Ma cosa sono gli zaini. - Chiese Karin.

- Sono questi. - Disse Tomas. - Dove si mettono i libri per la scuola.

- Ho capito. Grazie Tomas.

- Non c'è di che. - Disse lui arrossendo.

- Scusate Michele. Io come faro' senza zaini.

- Vedrai che oggi non ti servira'.

- Se lo dite voi, mi fido.

- Grazie per la fiducia Karin, ma ora andate che sono le 7:32. - I tre andarono alla porta principale. Tomas l'apri facendo passare per prime le ragazze poi lui le raggiunse. Mary apri' il portone di casa e uscirono.

Intanto nella sala da pranzo Sarah chiamo' Michele e gli disse.

- Caro e successo un fatto strano.

- Cosa cara ? Cosè successo.

- Vieni a vedere.

E andarono tutti e due alla seconda porta sulla destra che era la doccia. Aprirono e videro il lavandino bagnato e gli asciugamani al posto ma sgualciti. Poi Sarah disse.

- Hai visto ?

- Si. Ho visto che i nostri figli hanno usato il bagno.

- Si puo essere. Ma l'ultima che l'ha usato e stata Karin.

- Non e possibile altrimenti non stava con noi nella sala da pranzo.

- Invece e cosi, perche quando le ho visto le braccia umide glielo fatte notare.

- E cosa ti ha detto.

- A detto che era andata in una stanza dove c'era qualcosa per vedersi come era, ed e andata in bagno.

- Come hai fatto a capire che era il bagno.

- Vedi un pò lo specchio. - Invito' lei e Michele vide la forma di una mano stampata sullo specchio.

- E strano. - Disse Sarah.

- Proprio vero. - Inizio' lui un po' sorpreso, poi continuo' dicendo. - Ma non fa niente, anzi e meglio per noi.

- Perche ? Caro. - Chiese sorpresa Sarah.

- Cosi non ci dobbiamo preoccupare quando piove.

- Hai ragione.

- Ora cara, prepararti per uscire. E fare il guardaroba alla nostra nuova figlia Karin.

- D'accordo. - E ando nella stanza a cambiarsi. Mentre Michele si lavò il viso perche' era gia vestito. E mise un bel mazzetto di soldi sul tavolo della sala da pranzo e disse.

- Cara i soldi stanno sul tavolo, io vado in ufficio.

- Ciao caro. Ci vediamo all'una. - Dopo di che Michele usci e si ritrovo' nella sala in cui prima faceva le scale per scendere. E si lascio trasportare dai ricordi come se erano passati dieci anni. Aprì il portone e usci fuori.

Subito ando da una concessionaria di macchine e ne acquisto una nuova pagando in contanti. Poi ando' dalla banca e si fece cambiare l'assegno che era coperto e i soldi che aveva ricevuto, li mise un po alla banca un po gli servivano per mandare avanti la famiglia. Infine ando alla ditta dove lavorava e li incontrò il capo.

- Come sta la ragazza.

- Se ne andata.

- Come mai.

- Aveva paura a testimoniare.

- Peccato speriamo che non le fanno niente.

- Speriamo. - Con queste parole Michele si congedo dal capo e ando sulla sua scrivania e inizio a lavorare. Quando lo vide, il capo disse.

- Dopo tutto cio che hai subito. Non ti vuoi riposare qualche altro giorno.

- Mi dispiace capo, ma non posso approffitare della sua gentilezza. - E continuo a lavorare.

Intanto i tre erano arrivati a scuola e quando tutti i ragazzi videro' il terzetto si meravigliavano e Tomas disse alla sorella a bassa voce.

- Come mai ci stanno vedendo tutti.

- Secondo me e per via di Karin.

- A proposito sai dove verra' assegnata.

- Non lo so. E tu ?

- Neanch'io.

- Cosa succede Mary. - Chiese Karin.

- Che c'è.

- Tutti ci guardano io mi vergogno un pò.

- Non ti preoccupare Karin. Vuoi venire con me a conoscere le mie amiche.

- Va bene, andiamo.

Mentre Tomas ando direttamente dentro la scuola. Mary accompagno' Karin dalle sue amiche per presentarla una volta arrivate.

- Ecco Karin, queste sono le mie amiche.

- Ti presento Catherine Louvrè.

- Piacere.

- Questa e Terry Mikage.

- Piacere.

- E infine Michela Olivieri.

- Piacere ed io sono Karin. Non vi posso dire il mio cognome. Perche non mi ha detto nessuno come si chiamava di cognome mia sorella.

- Chi e tua sorella ? - Domando' Michela.

- Mi hanno detto che si chiama Alexia. - Le tre amiche presero' un colpo vedendo la differenza abbisale di carattere. Tra quello di Alexia deciso e quello di Karin piu docile. Poi Mary le disse.

- Senti Karin. Tu e tua sorella siete gemelle.

- Cosa vuol dire gemelle ? - Disse Karin.

- Che tua sorella e identica a te.

- Ecco perche si spiega la somiglianza per fortuna l'assomiglianza si ferma solo all'apparenza, e non nel carattere. - Disse Catherine.

- Per toglierti il mistero sul cognome di Alexia te lo dico io. - Disse Mary e continuo'. - Si chiama Alexia Green.

- Grazie. Ora mi presento, ma prima voglio sapere quanti anni hai Mary. - Domando' lei, e Mary rimase un po sorpresa da quella domanda ma poi le rispose. - Io ? Ne ho 17.

- Grazie ora mi posso presentare. Ma prima vi dico che non so dove mi metteranno perche per me e la prima volta che vengo. Allora io mi chiamo Karin Green ho 17 anni e sono venuta nella vostra citta ieri. - Dopo di che suonò la campanella e per Karin inizio' il primo giorno di scuola.

Nel prossimo episodio

Karin fa nuove amicizie.  ^_^

Note