Alexia #1
"Sulla Terra."

Da questo episodio partono le avventure dell'aliena dopo essere stata abbandonata dai suoi compagni di viaggio.

Riassunto

L'aliena continua la sua dormita, ignara di esser stata abbandonata sul pianeta, da parte dei suoi ex compagni di viaggio.

Tempo lettura circa

Mi presento. Mi chiamo ALEXIA. Sono stata catapultata sulla Terra, non per mia volontà. Anche se avevo deciso di perlustrare lo stesso il pianeta. Da un'astronave in cui prima ero una dell'equipaggio. (Vedere Volume Pilota Per Riferimento). La mia storia inizia. Quando priva di sensi stavo distesa sul prato di un bosco. Cosi ha detto chi tempo fa mi trovò.

16 Settembre 1996 ore 7:30 Am.

Un ragazzo di nome Tomas di 17 anni. Fa il solito percorso per andare a scuola, passando come ogni mattina e addiritura di fretta vicino al parco della sua citta'. Quando, vide nei cespugli un oggetto che si illuminava. A dire il vero fu quasi accecato dal bagliore di questo oggetto, allora decise di dare un occhiata.

- Tanto, se vado ora nel parco. Ho un ora e mezza di tempo per vedere di che si tratta e andare piu in fretta a scuola. - Quando si avvicino' all'oggetto vide che era un bracciale con due pietre alle estremita'. Ma vide qualcos'altro che gli fece quasi paura. Vide il braccio di una persona, poi la sua paura si tramuto' in curiosita' e disse.

- Ma chi puo essere, che dorme dentro al parco a quest'ora del mattino ? - Lui tolse i cespugli che coprirono il corpo. Quando si accorse che era una ragazza sui 18 anni, lunghi capelli neri, carnagione mulatta e vestita con una tuta azzurra con un simbolo di triangolo rosso sul petto disse sorpreso.

- Fiiuu ! E questa ragazza da dove spunta. Vediamo se e viva. - Tomas si avvicino per sentirgli il cuore. Ma subito dopo indietreggio piuttosto allarmato mentre disse. - Ma questa e morta !! Non sento il suo cuore. - E un po' dubbioso continuo'. - Pero' il suo colorito non mi sembra quello di un morto. - Detto questo si avvicino per sentirla respirare se era viva. Quando indietreggio per la seconda volta mentre disse. - Questa ha l'alito pesante. Sembra che si sia mangiata uno zombi intero per quanto puzza. Non vorrei essere uno che vende caramelle alla menta. Per far ritornare il suo alito alla normalita' ci vorrebbe un camion intero. Ma di quei TIR a ventiquattro ruote. - Dopo di che, si fece coraggio e si avvicino' di nuovo alla ragazza tentando di non svenire dalla puzza dell'alito. E le diete due schiaffi per farlasvegliare. Ma dalla ragazza nessun segno di movimento. Quindi controllò l'orologio e disse.

- Ho un ora e venti di tempo. Cosa faccio ? - Si mise ha pensare e dopo 10 minuti disse. - E vero ! Telefono a mio padre e gli dico di venirla a prendere. - Si tolse lo zaino e cercò. Fece uscire dallo zaino un walkman, un S.F.C. con cartuccia inclusa, 4 pacchi di pile un A200© portatile, un panino, il quaderno, un libro dal titolo "l'informatica ieri,oggi e domani". Però non trovò il telefonino. Tante' che disse.

- Ma dove l'ho messo ? Ho svuotato tutto lo zaino ma niente, non si trova. - Rimise tutto a posto, quando si
ricordò. - Ora ricordo dove'. - Mise la mano nella tasca di dietro dei pantaloni e lo trovò, quindi lo prese e guardandolo disse compiaciuto.
- A volte non mi capacito di essere tanto intelligente, sara un dono di natura. - Detto questo, mise in funzione il telefonino. Fece un numero e attese, alla fine domando'.

- Sta Papà.

- \ Si. /

- Passatemelo per favore. - Attese per qualche secondo poi disse. - Puoi venire al parco, mi devi aiutare.

- \ Per quale motivo ? /

- Te lo spiego piu tardi, - Inizio' guardando il corpo della ragazza, e continuo'. - Vieni e fai in fretta. - Dopo chiuse il telefonino e guardo l'orologio mentre disse. - Ho appena un ora e dieci di tempo per andare a scuola, speriamo che venga presto.

Dopo venti minuti. Venne una macchina al quale scese un uomo sulla quarantina di anni e disse.

- Cosa c'è figliolo ? - Il figlio indico' il corpo della ragazza e disse. - Se vuoi andarla a vedere. Ma fai attenzione all'alito pesante della ragazza. Il padre ando' vicino al corpo della ragazza e la esaminò.

Dopo qualche minuto disse.

- Hai fatto bene a chiamarmi, questa ragazza e ancora viva.

- Come hai fatto a capire che era ancora viva.

- Facile sbottonando la tuta, gli ho appogiato l'orecchio e ho sentito il cuore battere.

- Ma come io non ho sentito niente.

- Forse la tuta e doppia, quindi non passa il rumore del battito.

- Va bene papà puoi portarla a casa che io devo andare a scuola.

- D'accordo figliolo vai pure.

Dopo di che i due si congedarono. Il padre prese il corpo della ragazza e la mise sui sedili posteriori della macchina. Mentre il figlio faceva i cento metri di corsa, per non arrivare tardi a scuola. Arrivò alla scuola alle 8:45 Am, quando le lezioni iniziano alle 9:00. Entrò nella classe che di regola era sempre affollata come adesso. Quando i compagni lo videro si misero a ridere. Visto che come al solito non busso' e non diete la parola d'ordine. Quindi un secchio pieno d'acqua gli cadde sulla testa.

- " Mi dimentico sempre del codice. " - Pensò Tomas. Uno dei suoi compagni fini' di chiacchierare e si avvicino a Tomas, gli tolse il secchio dalla testa e parlò.

- Caro Tomas da quando abbiamo costruito questo allarme per gli intrusi. Tu ci caschi sempre. E non ti ricordi mai del codice.

- Lasciami in pace per una volta Simon.

- L'avete sentito ? Vuole che lo lasci in pace. Vuoi sapere una cosa, Tomas ?

- Cosa ?

- Lo sai benissimo che sono il rappresentante di classe.

- E con questo. - Domando' lui e Simon si avvicino a un orecchio e disse. - Se voglio, ti posso far cacciare da questa scuola. Visto che tu prendi sempre piu di me con i voti. Capito cosa intendo. Ma sono buono visto che sei l'unico senza una ragazza. Quindi e meglio avere amici e ragazze che prendere buoni voti. Per questo ti lascio in pace. - Dopo che Simon si allontanò Tomas si mise a ridere. Tutti i compagni quanto lo sentirono un solo pensiero gli venne in mente a tutti. " Cosè Tomas e diventato matto. " Dopo di che suono' la campanella e cosi iniziarono le lezioni.

Intanto alla casa, il padre porta sopra il corpo della ragazza e disse alla moglie.

- Cara dove potrei posarla.

- Vieni ti faccio strada.

I due andarono in un corridorio che hai lati c'erano delle porte. La moglie apri una di queste porte. Era la stanza della loro figlia che era in quel momento fuori per una gita. La camera della figlia era a forma di rettangolo lungo ed e composta da un mobiletto con sopra un lume, accanto alla quale c'e il letto. Sul muro accanto al letto ci sono i poster dei suoi cantanti preferiti. Alla fine del letto c'e un armadio a due ante. In corrispodenza dell'armadio sull'altro lato c'e una scrivania. In fondo alla stanza sta una porta-finestra scorrevole che dava ad un balcone in cui la vista era sul mare. La moglie disse.

- Stendila sul letto. - Il marito la poso' sul letto mentre la moglie gli tolse il bracciale dal polso e lo poso' sul mobiletto accanto al letto. Mentre lo appoggio si senti il click del rettangolo che si schiuse. La moglie apri la fessura creatasi e vide un fogliettino che lo diete al marito. Il marito lo lesse, ma non ci capi niente visto che era pieno di simboli strani. Allora lo mise accanto al mobiletto. La moglie chiuse il rettangolo e uscirono dalla stanza, chiudendo la porta. Poi il marito prese la parola.

- Quando si sveglia dalle da mangiare.

- Ma sai almeno da dove viene.

- La trovata nostro figlio nel parco e mi ha chiesto se potevo portarla qui.

- Speriamo bene.

- Cosa speriamo bene.

- Non e niente caro, ora vai a lavorare che e tardi.
- E vero! Ciao cara ci vediamo a l'una.

- Ciao.

Passo del tempo 1 Ro' e Michele, (il marito) ritornò dal lavoro e disse.

- Come sta la nostra ospite.

- Non si e ancora svegliata.

- Strano. E venuto nostro figlio da scuola ?

- Scusa caro ma e l'una. Ancora devono uscire da scuola.

- E vero !! Che ne dici cara, potrei andarlo a prendere.

- Nò. Gli fara bene fare una passeggiata. E poi. Il tempo e bello c'è un sole che spacca le pietre, non sembra neanche autunno. - Dopo aver detto questo, grosse nuvole nere si andesarono sulla citta'. Michele vedendo il repentino cambiamento del tempo penso'. - " A me sembra che Sarah, (la moglie) porti scalogna. Visto che un attimo prima c'era un forte sole."

Intanto all'uscita della scuola, il nostro eroe ando' in palestra.

- Scusate non mi potete prestare un cronometro. - Disse quelle parole senza accorgesi che in quel momento la palestra era vuota. Quando lo notò, ando quatto quatto in una saletta in fondo alla palestra, apri' la porta e vide un tavolo con sopra attrezzi di tutti i tipi. Dalla mazza da baseball, alla corda per saltare, dai pesi alle videocassette di kung fu per imparare le strategie di attacco e difesa. Cerco' dentro quel casino però non trovò quello che cercava. Apri' un armardietto accanto al tavolo e gli cascarono adosso tutti gli oggetti che stavano dentro l'armadio, tantè che fu sepolto. Gli oggetti svariavano da altri attrezzi di palestra tipo il pallone da rugby qualche racchetta da hockey, anche se li non avevano il campo. Li tenevano giusto per ricordare che esisteva quello sport. Passando ad altre cose che con lo sport e la palestra non c'entrava un fico secco. Tipo. 10 numeri della rivista di come creare un furry, un PDC [PENA DI COMPUTER] completo di Monitor, Tastiera e Case Tower. 5 Kg di prosciutto e altre tanti di mortadella. Che dovevano servire quando era festa, e altro ancora che e meglio che non vi dico. Un ultima cosa gigantografia del preside al ballo in maschera travestito Yoko Momori© con parrucca e vestito dopo la trasformazione ovvero indossa una maglia rossa con al centro lo stemma di un drago orientale nero, una gonna alla marinara nera con al fianco destro della gonna sta montato un braccio di gomma con sopra una bacchetta rosa, con all'estremita superiore un artiglio nero con dentro una sfera luminosa rosa. Quel travestimento gli costo' due nomine dai ragazzi, ora non lo chiamano piu signor preside ma. Paladina degli esami. Per gli amici Yoko 2 la protetrice dei ragazzi studiosi che affrontano gli esami. Ora i ragazzi che devono superare gli esami o altro, passano sempre dal preside affinchè li protegga dalle ingiustizie dei professori. Per chi non l'avesse capito la stanza in cui il nostro eroe e sepolto non e altro che lo sgabuzzino. Dove tutti gli alunni, dopo aver usato gli attrezzi o altro li rimettono alla rinfusa. Dopo questa lunga parentesi torniamo dal nostro eroe che si e stufato di rimanere sepolto per molto tempo.
- Finalmente sono uscito, mi sembra che abbia scavato una montagnia. Ma alla fine lo trovato. - Detto questo non rimise a posto. Chiuse la porta e ando' all'uscita della palestra. Prima di uscire del tutto. Vide il cielo e disse. - Forse c'entra mia madre con questo cambiamento repentino del tempo. - Quindi si mise lo zaino che portava in mano sulle spalle. Si inginocchio come fanno gli atleti che devono percorrere i centro metri. E azzerò il cronometro
che era fermo a 30 min 24" 430 decimi. Fatto questo si mise in posizione di attesa, premette il pulsante per azionare il cronometro e inizio' a correre. Appena uscito dal coperto della palestra inizio' a piovere forte. E cosi tutti gli abitanti della citta' videro un ragazzo che correva con il cronometro in mano sotto una pioggia torrenziale. [Per la cronaca, la casa e distante 3 km NDR.]

Intanto nella casa. Michele vide che stava piovendo e disse.

- Ma cara, non vuoi che lo vada a prendere.

- Non ti preoccupare non sara' tanto scemo da mettersi a correre da scuola a casa sotto questa pioggia.

- Forse hai ragione cara, meglio aspettarlo.

Dopo un bel po' di tempo suonano al campanello del portone.

- Vado io. - Disse Sarah. Ando' verso il citofono. Dopo qualche secondo premette il pulsante per aprire il portone. Fatto questo ando' in cucina a finire di preparare il pranzo. Poi si senti suonare il campanello.

- Vado io. - Disse Michele. Ando' e apri la porta. Cio che vide era il figlio tutto bagnato dalla testa ai piedi che con il cronometro in mano, disse.

- Fammi entrare presto. - Appena entro' premette di nuovo il pulsante sul cronometro, e salto dalla gioia. Guardandolo il padre con curiosita'.

- Come mai cosi felice.

- Semplice, ho migliorato il mio record di 1 secondo. - Detto questo mostro' al padre il cronometro che segno' 30 min 23" 200 decimi. Sarah dalla sala da pranzo disse.

- E pronto in tavola.

- Arriviamo. Aspetta che Tomas si toglie lo zaino. - Disse Michele e dopo che Tomas si tolse lo zaino andarono tutti e due nella sala da pranzo e iniziarono a mangiare. Dopo di che Tomas disse.

- E la ragazza, dovè ?

- E nella camera di tua sorella, non si e ancora svegliata. - Poi Sarah si rivolse al marito. - Caro, sai quando verrà nostra figlia dalla gita ?

- Verra fra due giorni. Cosi a detto quando mi a telefonato in ufficio.

- Chissa cosa dira', quando vedra' la sopresa fra due giorni. - Disse Tomas.

- Per questo ero preoccupata caro. - Disse Sarah.

- Hai ragione cara. Me ne ero completamente dimendicato di dirlo a Mary. - Cosi trascorse mezza giornata. Per l'altra meta, il marito ando a lavorare in ufficio. Tomas si cambiò, e ando nella sua camera a studiare. Prima tolse cio che aveva dallo zaino compreso il telefonino e li mise sulla scrivania. Mentre la nostra ragazza stava beatamente dormendo. Poi venne la sera in cui dopo aver mangiato andarono subito a dormire causa del temporale che fece andar via la corrente.

Pero', non avevano la minima idea di cosa li attendeva con quella ragazza in casa. Se non in un futuro non molto lontano.

Nel prossimo episodio

Prima o poi l'aliena si sveglierà. :P

Note

Da qui inizia il primo episodio di una storiella che a 20 anni di distanza e con molte storielle create, non ho ancora finito di raccontare o quasi. :P